Dal 3 al 7 luglio si è svolta a Londra presso l’Organizzazione Marittima Internazionale (OMI), l’agenzia delle Nazioni Unite incaricata di sviluppare i principi e le tecniche della navigazione marittima internazionale, l’80esima sessione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino, una delle riunioni più seguite dai delegati dei 174 paesi membri dell’OMI.

L’agenda di questa sessione era densa di argomenti e proposte importanti volte a proteggere l’ambiente, non solo quello marino, dalle attività della navigazione commerciale. Al termine di cinque intensi giorni di discussioni, il comitato ha adottato misure importanti, fra cui una nuova versione della strategia per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra dalle navi. Secondo i dati dell’UNCTAD, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo, circa il 90% del commercio mondiale in termini di volume e oltre il 70% in termini di valore avviene via mare. Il trasporto marittimo genera un valore stimato di 14 trilioni di dollari e contribuisce per circa il 3% alle emissioni di gas ad effetto serra.

La Strategia 2023 include target più ambiziosi della versione precedente, con l’obiettivo di raggiungere l’azzeramento delle emissioni entro o intorno al 2050, in linea con i traguardi circa il contenimento della temperatura previsti dall’articolo 2 dell’Accordo di Parigi, e con un impegno a garantire l’adozione di combustibili alternativi a zero o quasi zero emissioni entro il 2030.

Un’altra importante decisione dell’80esimo Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino, specialmente interessante per l’Italia in generale e la Liguria in particolare, è l’adozione della risoluzione che stabilisce l’operatività dell’Area Marina Particolarmente Sensibile (PSSA) del Mediterraneo Nord-Occidentale, corrispondente all’area che ricomprende il Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo e il Corridoio dei Cetacei spagnolo.

Questa zona, che include acque territoriali e internazionali, è casa per migliaia di cetacei che in questo mare trovano le condizioni adatte per riprodursi ed approvvigionarsi di cibo. Data l’elevatissima concentrazione di traffico marino, però, sono molto frequenti i casi di collisioni delle navi con i cetacei. La designazione dell’area come “particolarmente sensibile” prevede quindi l’adozione di misure di protezione quali la riduzione volontaria della velocità di navigazione non superiore ai 13 nodi e il rispetto di una distanza di sicurezza in caso di segnalazione della presenza di esemplari di cetacei per evitare disturbo o collisioni.

Verrà inoltre stabilito un sistema coordinato affinché le navi che transitano nella zona forniscano le informazioni relative agli avvistamenti dei cetacei alle Autorità competenti di Italia, Francia, Principato di Monaco e Spagna (i quattro paesi promotori dell’iniziativa), che le dirameranno a tutte le navi presenti nell’area. Queste informazioni saranno anche trasmesse alla banca dati sulle collisioni con i cetacei, gestita dalla Commissione Baleniera Internazionale (IWC) anche a fini conoscitivi e statistici.