L’Onu adotta due risoluzioni per favorire la biodiversità marina
Una di queste rappresenta il culmine di quasi due decenni di lavoro, un'importante pietra miliare nella governance degli oceani
Una di queste rappresenta il culmine di quasi due decenni di lavoro, un'importante pietra miliare nella governance degli oceani
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con un sostegno schiacciante, ha adottato negli scorsi giorni due risoluzioni sulla conservazione degli oceani. Una di queste pone in vigore un accordo, già precedentemente approvato, riguardante la conservazione della biodiversità, respingendo un emendamento proposto dalla Federazione Russa che avrebbe cancellato tre paragrafi critici del testo.
Il rappresentante di Singapore ha introdotto la bozza intitolata “Accordo ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, sulla conservazione e l’uso sostenibile della diversità biologica marina delle aree al di fuori della giurisdizione nazionale” (documento A/77/L.82). La bozza di risoluzione è il culmine di quasi due decenni di lavoro, lodato e ampiamente celebrato dai membri della comunità internazionale come una pietra miliare nella governance degli oceani.
Tuttavia, prima della votazione su questo testo, il rappresentante della Federazione Russa ha introdotto un emendamento che proponeva di sopprimere i commi operativi 1, 5 e 6, rendendo di fatto la risoluzione inutile. Allo stesso tempo ha dichiarato che, pur giudicando l’accordo totalmente inaccettabile, la sua delegazione ha mostrato, a suo parere, una flessibilità senza precedenti.
Nel dibattito che ne è seguito alcuni delegati hanno sottolineato l’importanza della “L.82” per gli Stati in via di sviluppo, soprattutto quelli che dipendono dagli oceani per le loro economie e quelli particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, respingendo così fermamente l’emendamento proposto dai russi.
Prima della votazione finale sono intervenuti diversi rappresentanti politici, a cominciare da quello spagnolo, che ha parlato a nome dell’Unione Europea, osservando come l’accordo segni un traguardo storico che fornisce un quadro giuridico per tutte le attività sugli oceani e sui mari. Il rappresentante del Belize, parlando a nome della Comunità dei Caraibi (CARICOM), ha indicato la risoluzione come una vera vittoria per il multilateralismo, affermando che tutte le parti negoziali sono arrivate ad un risultato soddisfacente.
“Non è un documento perfetto – ha sottolineato – ma è una vittoria per gli oceani e la biodiversità”. Ha poi respinto completamente l’emendamento russo e ha sostenuto inequivocabilmente la risoluzione, così come ha fatto il delegato delle Seychelles, che ha ricordato le difficoltà economiche dei piccoli Paesi in via di sviluppo per sostenere la biodiversità.
Allo stesso modo il delegato di Palau, parlando a nome dei piccoli stati insulari in via di sviluppo del Pacifico, ha affermato che il progetto di risoluzione rappresenta un passo importante per trasformare l’accordo in realtà, mentre il rappresentante di Samoa, parlando a nome dell’Alleanza dei piccoli stati insulari, ha espresso preoccupazione per il potenziale impatto che le attività, in aree al di fuori della giurisdizione nazionale, avranno sulle acque territoriali, piattaforme continentali estese e zone economiche esclusive che sono fondamentali per lo sviluppo. “Il testo adottato – ha affermato – rispecchia fedelmente le zone di intervento designate dopo un decennio di ampi negoziati”.
L’Assemblea ha quindi respinto l’emendamento russo con 119 voti contrari, 4 favorevoli (Bielorussia, Nicaragua, Federazione Russa e Siria) e 24 astenuti, e ha adottato la delibera “L.82” con 150 voti favorevoli contro 2 contrari (Federazione Russa e Siria), senza astensioni. Riuscirà il pianeta a sopravvivere alla politica? A volte è davvero dura ma in questa occasione sembra aver prevalso il buon senso.
L’Assemblea ha in seguito chiesto al segretario generale di presentare delle proposte nel contesto del bilancio del programma per il 2024 e ha invitato tutti gli Stati e le organizzazioni regionali di integrazione economica a prendere in considerazione la firma e la ratifica, nonché l’accettazione dell’accordo, il prima possibile. In effetti, l’iter è solo all’inizio.
Infine, l’Assemblea ha esaminato la bozza di risoluzione “Commemorazione del 125° anniversario della Corte Permanente di Arbitrato” (documento A/77/L.90), ricordando che la Corte si è evoluta in una solida e moderna istituzione per la risoluzione delle controversie internazionali. Il progetto di risoluzione riafferma la missione condivisa tra la Corte e le Nazioni Unite nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, la risoluzione pacifica delle controversie internazionali e il progressivo sviluppo del diritto internazionale. In questo caso la delibera è stata approvata all’unanimità.