UCINA divisa, i dissidenti attaccano all'interno, i Pesto vogliono la Darsena della Foce
Situazione tesa dentro e fuori UCINA, divisa tra l'attacco dei dissidenti e la concorrenza dei Pesto per la Darsena Foce
Situazione tesa dentro e fuori UCINA, divisa tra l'attacco dei dissidenti e la concorrenza dei Pesto per la Darsena Foce
Che succede a casa UCINA? La situazione, che sembrava esseri rasserenata con l’elezione del nuovo Presidente e del consiglio, torna a essere tesa su un doppio fronte, interno ed esterno.
Sul fronte interno sono i dissidenti a tornare alla carica, guidati da Giavanna Vitelli di Azimut-Benetti, l’unica a non avere votato l’elezione di Perrotti ponendosi in posizione critica, ma che avrebbe dietro di se un buon seguito di aziende pronte a chiedere una svolta netta al nuovo Presidente per quanto riguarda il Salone Nautico e non solo. Il dito dei dissidenti sembra puntato sulla nascita di Saloni Nautici Spa, gestita al 50% con Fiera di Genova e a capo della quale dovrebbe salire l’ex presidente Albertoni. La nuova società ha presentato domanda all’Autorità portuale di Genova per avere in gestione la Darsena della Foce impegnandosi in un programma pluriennale di eventi e investimenti sull’area.
E su questo punto si aggancia il conflitto sul fronte esterno: sullo stesso spazio, la Darsena della Foce per l’appunto, all’autorità portuale starebbe per arrivare una grossa offerta da imprenditori genovesi. Ad essere interessato sarebbe il Pesto Sea Group, dei fratelli Fabio e Massimiliano Pesto. In passato proprio Fabio Pesto, che oggi è presidente di Assonautica Genova ed ha in gestione la Marina Molo Vecchio, non ha mai nascosto il proprio interesse nei confronti dell’intera area.
La posta in palio è altissima: a essere fortemente a rischio è il Salone Nautico di Genova, la concorrenza di Cannes è pressante e alcuni operatori non vedono con favore la presenza di due saloni importanti così vicini geograficamente.
Argomenti: Daily Nautica, economia-&-finanza, Saloni Nautici
non e’vero che a Cannes vendono, tutti hanno problemi. Il varo di una barca non vuol dire VENDUTO.
Certo che i nostri vicini sono più’ attenti alla tutela del turismo e anche la twa e’ diversa, anche se i costi sono più’ alti vedi parcheggi, ma più’ tutela x l’indotto regolare. Certo e’ che la barche sono di la’, ma allora noi siamo dei ………..
Il fatto è che i nostri “amministratori” hanno completamente perso una visione per il Nautico, continuando ad abbassare il livello delle aspettative (l’ex Nira è uno degli esempi), e non riuscendo più a gestire un carrozzone pubblico alimentato per anni.
Eppure qualche anno fa avevano anche imboccato la strada giusta, con il nuovo padiglione B ( quello di Nouvel), ma poi si sono subito spaventati perchė costato troppo, e allora ciao ad uno sviluppo che proprio nei periodi di crisi avrebbe bisogno di nuovi slanci e idee; il tutto mentre Cannes ringrazia.
Hai ragione Donatella, a Cannes si fanno più affarti perchè l’audience è diversa, molto meno turista della domenica e molto più armatore già predisposto alla compravendita.
Il problema è il format della Fiera di Genova (tipicamente all’italiana) che vuole accontentare tutti, turisti e prospettivi armatori. Bisognerebbe che l’ente fiera decidesse se vuole fare soldi con le entrate degli spettatori oppure con la presenza (di qualità) dei cantieri.
Cannes è più piccola e meglio frequentata. 😉
Sicuramente la francia offre al turismo un po’ di tutto e di più’, ma se non cominciamo a scrollarci di dosso l’immobilismo e la burocrazia non arriveremo mai a competere se non marginalmente.
speriamo che qualcuno faccia o cominci a fare , meglio se indigeno.
I nostri porto i sono VUOTI , le barche stanno all’estero xche non gli rompono, e noi stiamo a guardare.
Anche le nostre maestranze ci fanno un pensierone, DAI FATE FATE, FUORI DALLE…. QUELLI CHE NON VOGLIONO CRESCERE
Il fatto è che già da un paio d’anni Cannes è più importante, senza contare che da molto di più lo è per i cantieri, che lì presentano le nuove barche, lì vendono o iniziano i primi approcci di vendita