Allarme acciughe: una specie al colasso
La fauna marina appare sempre più povera a causa di una pesca eccessiva e incontrollata, le acciughe in particolar modo. Nel 2013 sono state 29.664 le tonnellate pescate.
La fauna marina appare sempre più povera a causa di una pesca eccessiva e incontrollata, le acciughe in particolar modo. Nel 2013 sono state 29.664 le tonnellate pescate.
E’ l’oro blu del nostro mare, il pesce azzurro per eccellenza: la specie ittica più pescata in Italia. E’ l’acciuga o alice (Engraulis encrasicolus) ed è, secondo quanto denuncia Greenpeace, una specie al collasso.
Solo nel 2013 in Italia, secondo i dati del ministero delle Politiche Agricole, sono state pescate 29.664 tonnellate di acciughe per 55,36 milioni di euro di ricavi (-26%). Un impoverimento inevitabile dei nostri mari che fotografa lo stato di crisi generale delle risorse ittiche del Mediterraneo: “la pesca eccessiva è un problema che va risolto subito. Sta svuotando il nostro mare mettendo in ginocchio decine di migliaia di pescatori italiani – dice Serena Maso, campaigner Mare di Greenpeace.
Le acciughe sono al collasso e nonostante questo il ministero continua a rinnovare permessi speciali di pesca: chiediamo la loro revoca immediata, quelle che stiamo per mangiare oggi rischiano di essere le ultime acciughe di domani”.
Già nel 2012, Greenpeace aveva lanciato l’allarme sull’impoverimento delle popolazioni di acciughe e sardine nel nord Adriatico, già nei primi anni ’90. Altrettanto preoccupante la situazione nello Stretto di Sicilia: insomma, dal Tirreno all’Adriatico passando per lo stretto di Messina, anche secondo gli esperti dell’Ue, servono interventi urgenti come l’introduzione di limiti di sbarco e quote di catture, norme, al momento applicate, solo al tonno rosso.
Foto www.gustoblog.it
Argomenti: Daily Nautica