Terrorismo: i nostri porti sono obiettivi sensibili
Un obiettivo a rischio e un passaggio diretto per raggiungere altre zone di guerra, l'attenzione ora è massima
Un obiettivo a rischio e un passaggio diretto per raggiungere altre zone di guerra, l'attenzione ora è massima
Dopo l’ennesimo attentato terroristico, massima allerta nei porti italiani: il Viminale ha aggiornato l’elenco degli obiettivi sensibili, indicando a prefetti e questori attenzione massima per alcune marine, in particolare quelle di Ancona, Bari e Brindisi, da sempre considerati possibili ingressi in Europa per i terroristi provenienti dai Balcani.
Controlli intensificati per evitare che i porti diventino un obiettivo, ma anche un passaggio più rapido e diretto per raggiungere zone di guerra, come la Siria e l’Iraq. È da tempo che i nostri servizi segreti tengono d’occhio con particolare attenzione quelle zone.
Si teme, dunque, per le città sul mare, probabilmente più facili da colpire. Anche perché sono di questi giorni alcune segnalazioni poco rassicuranti arrivate dalla security britannica.
Qualcosa di diverso da quanto successo in Tunisia, si parla di possibile missioni suicide contro navi mercantili o militari.
L’operazione “Mare Sicuro” era stata organizzata in questo senso: per garantire maggiore sicurezza, erano state programmate esercitazioni nelle acque del Mediterraneo centrale per proteggere le linee di comunicazione dei natanti commerciali e delle piattaforme off-shore nazionali, e per sorvegliare le formazioni jihadiste.
Continuano, poi, controlli ed espulsioni: sono 85 le persone inserite nella black list, dieci centri di preghiera monitorati, più decine di migliaia di frequentatori del web che inneggiano alla jihad. Sono state effettuate 141 perquisizioni domiciliari, 17 persone sono state arrestate e 37 sono state espulse. Controlli capillari per evitare di dover fronteggiare vere e proprie tragedie.
Foto: http://www.ilgiornale.it/
Argomenti: Daily Nautica