Pesca abusiva di corallo rosso: in Sardegna scattano i sequestri
Sono stati posti sotto sequestro oltre quattro chilogrammi di oro rosso. I metodi rudimentali di pesca potrebbero aver rovinato il fondale marino
Sono stati posti sotto sequestro oltre quattro chilogrammi di oro rosso. I metodi rudimentali di pesca potrebbero aver rovinato il fondale marino
I finanzieri della Sezione Operativa Navale di Alghero, coadiuvati dalla Brigata di Bosa Marina, hanno fatto scattare la denuncia di pesca abusiva di corallo rosso e hanno sequestrato oltre quattro chilogrammi di questo prezioso oro del mare. Due persone sbarcate da imbarcazioni adibite a pesca professionale sono state segnalate dalle Fiamme Gialle come soggetti sospetti, i successivi controlli hanno dimostrato che questi due individui praticavano pesca abusiva di corallo rosso da diverso tempo.
Il prezioso bottino veniva nascosto in un primo momento all’interno delle unità, poi, veniva portato presso le rispettive abitazioni. Oltre alla violazione dell’articolo 7 del D.Lgs. 4/2012, norma che vieta in maniera chiara la detenzione, lo sbarco, il trasporto e la commercializzazione di corallo rosso senza chiaro permesso, i due potrebbero essere incriminati anche per danni all’ambiente. Infatti, i rudimentali metodi di pesca utilizzati per portare a termine l’operazione, potrebbero aver deturpato in maniera evidente il fondale marino. Nei prossimi giorni verranno effettuate nuove indagini per chiarire meglio la situazione.
Il materiale opportunamente lavorato e successivamente venduto sul mercato, avrebbe potuto fornire cifre altissime, superiori anche ai trenta mila euro.
Pesca abusiva di corallo rosso: l’oro del nostro mare
I fatti occorsi ad Alghero, ci danno opportunità per parlare di questo prezioso materiale. Esso viene pescato da sempre, oltre che per il suo valore economico, al corallo rosso è sempre stato attribuito un valore apotropaico: un abituale regalo beneaugurante per i neonati o per novelli sposi. Man mano questa tradizione è venuta meno, il suo valore no.
Oggi il corallo rosso viene pescato e commercializzato per la creazione di gioielli ed opere ad arte, il più delle volte viene montato su oro e argento per ottenere bracciali e collane. La pesca viene concessa solo a subacquei provvisti di regolare licenza, certificato che viene rinnovato annualmente dalle varie istituzioni.
Le politiche di protezione della flora e della fauna marina limitano queste attività che sono praticate principalmente in Italia, in Spagna, in Francia, in Grecia e in Croazia, e, fuori dall’Europa, in Tunisia e Algeria. Il corallo di Alghero resta uno dei più pregiati di tutto il Mediterraneo.
Paolo Bellosta
Argomenti: ambiente-&-sostenibilità, mare