Attraversare l’oceano con la sola energia solare: la sfida di Sonar Voyager
Si tratta di un'unità alimentata totalmente a energia solare, attualmente Sonar Voyager si trova a Boston e dovrà arrivare fino a Lisbona
Si tratta di un'unità alimentata totalmente a energia solare, attualmente Sonar Voyager si trova a Boston e dovrà arrivare fino a Lisbona
Evidentemente dev’essere tempo di imprese green, poiché oltre all’aereo Sonar Impulse 2, velivolo che sta tentando di attraversare il mondo spinto solo da energia rinnovabile, anche un’imbarcazione si è lanciata in un’impresa simile. Si tratta della Sonar Voyager, ovvero un battello in alluminio di 250 kg, lungo quattro metri per quattro che si è lanciato nell’attraversamento dell’Oceano Indiano.
L’unità è provvista di due pannelli solari da 240 watt totali che possono generare fino a 7 kWh al giorno d’estate e 3 kHw d’inverno. Attualmente la Sonar Voyager è in viaggio da dodici giorni e si trova a Boston, capitale dello Stato del Massachusetts: l’obiettivo è arrivare in Portogallo, esattamente a Lisbona. In tutto si tratta di oltre tremila chilometri che dovranno essere percorsi entro ottobre. Una sfida ardua, ma stimolante.
A credere in questo progetto sono stati due ragazzi statunitensi che controllano quotidianamente la Sonar Voyager via satellite.
Sonar Voyager: la nave green prova ad attraversare l’oceano
In principio ci fu PlanetSolar, la prima imbarcazione a concludere il giro del mondo spinta solo da energia solare. Il viaggio era partito il 27 settembre 2010 quando l’unità era salpata dal porto di Monaco, nell’arco di un anno e mezzo ha fatto scalo in diverse marine per poi ritornare nuovamente nel Principato. Lo svizzero Raphaël Domjan ha reso possibile un progetto che inizialmente pareva davvero di difficile realizzazione, sia per i costi che per le numerose difficoltà incontrate lungo il tragitto.
Tornando alla Sonar Voyager, l’imbarcazione è in leggerissimo ritardo sulla tabella di marcia, ma completare il tragitto entro ottobre non pare un’impresa impossibile. Molto dipenderà da eventuali problemi tecnici, inconvenienti che si possono sempre verificare in contesti di questo tipo. Si spera che la buona riuscita dell’impresa tentata da Sonar Voyager possa sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo all’utilizzo di energie rinnovabili, è triste pensare che queste unità vengano realizzate solo per inseguire record o imprese simili.
Paolo Bellosta
Argomenti: Daily Nautica