Rio 2016: allarme ecologico a poche settimane dal via
A pochi giorni dall'apertura ufficiale della manifestazione, il biologo Mario Moscatelli presenta una situazione ambientale disastrosa
A pochi giorni dall'apertura ufficiale della manifestazione, il biologo Mario Moscatelli presenta una situazione ambientale disastrosa
Venerdì cinque agosto si terrà la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Rio 2016, insomma manca davvero poco e l’attesa cresce giorno dopo giorno. Tante, però, sono anche le polemiche che stanno accompagnando l’inizio della manifestazione a cinque cerchi.
Nelle ultime settimane ha tenuto banco la questione doping, è notizia dell’ultima ora il rifiuto del Tas al ricorso di sessantotto atleti russi che rivendicavano il diritto di partecipare a Rio 2016 nonostante lo scandalo che sta investendo il Paese negli ultimi giorni. Le polemiche si susseguono, si rincorrono e se il doping è la questione più recente, la tematica ecologico ambientale continua a far discutere. E’ il leitmotiv di questa Olimpiade.
Mario Moscatelli, noto biologo brasiliano di origini italiane, si è espresso in termini davvero negativi in merito alla questione. Recenti analisi avrebbero certificato le condizioni disastrose della laguna di Jacarepaguá, da lui stesso definita biologicamente morta, ovvero il bacino localizzato a pochi passi dal villaggio olimpico.
Rio 2016 è allarme inquinamento. Poche le opere di bonifica portate a termine nell’ultimo anno
Già nel 2014 la questione aveva fatto discutere, numerose le promesse ma davvero poche le opere concrete. La zona di Jacarepaguá è vicinissima al Parco Olimpico di Barra da Tijuca, cuore pulsante dei Giochi, e la situazione attuale preoccupa davvero tanto.
“Si sono verificate varie interruzioni dei lavori di bonifica a causa di problematiche tra governi e ministeri pubblici. Non c’era nessuno più entusiasta di me quando Rio vinse la candidatura olimpica, ma oggi sono davvero pessimista. La laguna di Jacarepaguá è una latrina: il flusso di acque reflue dei fiumi che sboccano lì sono il problema più grave. Dipenderà molto da come tireranno i venti, sarà la Natura a decidere le sorti di Rio 2016”, queste le parole di Moscatelli.
Anche la Baia di Guanabara, teatro delle gare di vela, preoccupa parecchio, infatti i fiumi localizzati attorno a queste zona registrano livelli di inquinamento elevatissimi. “Circa quattro anni fa avevo sorvolato la regione con l’allora console italiano a Rio e gli consigliai di vaccinare contro l’epatite A tutti gli atleti che gareggiano in acqua. Lo dissi pure al console statunitense”, ricorda il biologo.
Leggermente migliore situazione della Lagoa Rodrigo de Freitas, zona dove sono state programmate le gare di canoa e canottaggio. E’ stata fatta una buona opera di bonifica e i miglioramenti sono evidenti, infatti il tasso di inquinamento è sceso sotto i livelli di guardia nell’ultimo anno. Dimostrazione evidente che qualcosa di concreto si poteva fare davvero in questi mesi.
Complessivamente la situazione si presenta tragica, i fondi messi a disposizione sono spariti nel giro di pochi mesi e il risultato è lampante. Come affermato da Moscatelli, il destino di Rio 2016 è in mano alla Natura. Una Natura che, comunque vada a finire, non potremo certo definire matrigna. Non sarà certo lei la responsabile di un possibile flop olimpico.
Paolo Bellosta
Argomenti: ambiente-&-sostenibilità, vela