Carla Demaria: “Sui saloni la nostra proposta è sempre valida, attendiamo il consenso di Nautica Italiana”
Liguria Nautica ha sentito la Presidente UCINA Carla Demaria per avere una risposta rispetto a quanto ha dichiarato Scalfarotto e per capire a che punto è arrivato il dialogo tra le due associazioni
Liguria Nautica ha sentito la Presidente UCINA Carla Demaria per avere una risposta rispetto a quanto ha dichiarato Scalfarotto e per capire a che punto è arrivato il dialogo tra le due associazioni
La temperatura è alta nella pentola che bolle sotto il Salone di Genova e la nautica italiana in generale. A far discutere sono i rapporti, ancora una volta tesi, tra Nautica Italiana e UCINA in merito alla programmazione degli eventi fieristici del 2017.
In un’intervista rilasciata al Secolo XIX dal sottosegretario allo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto emerge la realtà di un conflitto non ancora sedato: “La nautica made in Italy è un settore che il governo tiene in grande considerazione. E per questo motivo, sotto indicazione del ministro Calenda, ho lavorato a lungo per ricucire lo strappo tra Ucina e Nautica Italiana. Speravo si raggiungesse un accordo prima di Natale, ma così non è stato. Mi auguro che le due parti possano riflettere sull’accordo che al momento è stato rifiutato” ha dichiarato al Secolo XIX il sottosegretario.
La dichiarazione di Carla Demaria
A tal proposito Liguria Nautica ha sentito la Presidente UCINA Carla Demaria per avere una risposta rispetto a quanto ha dichiarato Scalfarotto e per capire a che punto è arrivato il dialogo tra le due associazioni. Una Demaria che si dichiara disponibile al dialogo e pronta a collaborare:
“Condividiamo in pieno l’appello del Sottosegretario Scalfarotto, sottolineando di avere già fatto nostre le sue proposte e quelle del Ministro Calenda, manifestandolo apertamente in più di un’occasione nel corso degli incontri che si sono succeduti al MISE. La proposta avanzata da UCINA rispecchia in pieno le indicazioni del Governo. Abbiamo dato la disponibilità non solo ad accettare l’organizzazione di un secondo evento nautico da affiancare al Salone Nautico di Genova, come richiesto da Nautica Italiana, ma anche a condividerlo e a parteciparvi. Fermi restando gli stessi paletti posti dal MISE: da una parte la non concorrenzialità fra il Salone di Genova e il nuovo appuntamento – da dedicarsi come ha ribadito il Sottosegretario alle navi da diporto, e, dall’altra, la centralità del Salone stesso che rappresenta una realtà consolidata da 56 edizioni e non può quindi essere messo in discussione. Dato anche il fatto che è un punto di riferimento e un patrimonio comune a tutto il settore della nautica da diporto del nostro paese e non solo.
Ci siamo spinti oltre e abbiamo proposto il coinvolgimento in un possibile accordo dei quattro principali gruppi italiani, due soci di UCINA Confindustria Nautica e due di Nautica Italiana. I primi due avrebbero partecipato al nuovo appuntamento di Nautica Italia sottoscrivendo un impegno in tal senso, garantito da penali economiche. Un impegno al buio quello da parte nostra peraltro, disponibili ad assumerlo pur non conoscendo non solo un piano di fattibilità di questo nuovo appuntamento, ma neanche la location, le data e le modalità. Il tutto in nome di un accordo, che abbiamo inseguito per più di un anno. Le dichiarazioni del Sottosegretario Scalfarotto al Secolo XIX dunque rispecchiano esattamente quanto sostenuto anche da UCINA e non poteva essere diversamente poiché la nostra proposta ricalca fedelmente le indicazioni ricevute dal Governo. Oggi non possiamo che ribadire quanto già a suo tempo dichiarato al Sottosegretario Scalfarotto nell’ultima occasione di incontro comune. La proposta di accordo, dunque, è sempre valida e attende soltanto il consenso di Nautica Italiana “.
Argomenti: Daily Nautica, Saloni Nautici
se ci fosse da parte del Governo la volontà e l’ interesse a sostenere la nautica italiana, allora non ci sarebbero problemi per organizzare saloni, eventi, progetti a sostegno della cantieristica…se ci fosse, allora basterebbe guardare cosa fanno in Francia e Germania per attirare visitatori e compratori, e gran parte di questi potrebbero essere utenti del mare italiano e portare tanto denaro in Italia, invece…
a pochi giorni dall’apertura del del salone di Dusseldorf dove con il biglietto della fiera utilizzi i mezzi pubblici e non mi dilungo, è inconcepibile che non si riesca a fare un unico Salone (piu offerta e meno spese). Possibile che non riusciate a mettere da parte i dissapori e fare un evento da far invidia a quelli effettuati all’estero?