Doug Aitken e le sculture sottomarine: quando l’arte tocca i fondali oceanici
Si tratta di tre opere d'arte poste sott'acqua, esattamente a 22 miglia da Los Angeles
Si tratta di tre opere d'arte poste sott'acqua, esattamente a 22 miglia da Los Angeles
Doug Aitken è un artista di dimensione internazionale che negli ultimi anni si è fatto conoscere dal pubblico per la sua capacità di sperimentare, per la sua vena creativa, per le sue installazioni particolari ed innovative. Ha riportato l’arte alla dimensione del pubblico, è riuscito a trasmettere emozioni complesse in maniera semplice, in maniera che tutti potessero capire il suo pensiero. Recentemente ha presentato la sua ultima creazione, si tratta degli Underwater Pavilions, scopriamo di che cosa si tratta…
Doug Aitken: gli Underwater Pavilions
Si tratta di tre scultore ancorate nei pressi di Catilina Island, a circa 22 miglia da Los Angeles. Qui, sui fondali oceanici, Doug Aitken ha realizzato questi padiglioni, così simili a dei giganteschi diamanti, creati con superfici specchianti e pensati per ricreare una sorta di osservatorio sottomarino. Gli Underwater Pavilions sono raggiungibili solamente a nuoto, un’opera suggestiva che cerca di realizzare una sorta di ipotetico ponte che colleghi l’uomo alla natura, che permetta a questi due universi, troppo spesso in perenne contrasto, di fondersi in un’unica unità, di interagire vicendevolmente.
“Los Angeles è il precipizio, il punto in cui il continente finisce. Io vivo qui e mi trovo a guardare l’oceano e pensare come per noi sia solo una linea orizzontale, un elemento minimale che però nasconde un vasto universo al suo interno. Volevo fare qualcosa che permettesse allo spettatore di immergersi nell’Oceano Pacifico, penetrandone la superficie: è questo il senso di tutto”, ecco le dichiarazioni di Aitken chiamato a commentare gli Underwater Pavilions.
Doug Aitken: un nuovo concetto di arte
Doug Aitken modella il paesaggio, lo arricchisce, lo modifica, lo stravolge, crea qualcosa di nuovo e lo fa in maniera diversa, con queste sue particolari installazioni. Fin dai suoi esordi ha portato l’arte fuori dagli spazi canonici, dai musei, dalle gallerie, ha cercato di inserire l’arte nel quotidiano, spesso dentro la natura.
Uno dei suoi esperiementi più estremi, perchè le sue non sono solo opere d’arte ma veri e propri esperimenti, è stato realizzato lungo le colline brasiliane di Belo Horrizonte. Aitken ha creato il Sonic Pavillon, ovvero un padiglione di vetro collegato con un microfono situato a un miglio di profondità, che, come ha dichiarato lo stesso artista, è stato pensato per “sentire le rotazioni della terra, ascoltare i movimenti delle zolle. Un qualcosa che ci costringe a essere nel presente, a tener conto di ogni attimo che passa”.
Un nuovo modo di fare l’arte, di comunicare. Gioielli nascosti sottoterra o nei fondali oceanici, creazioni da scoprire.
Paolo Bellosta
Argomenti: Daily Nautica