QUIZ di superstizioni, leggende e credenze marinare – Perché un tempo la prua delle imbarcazioni era ornata dalla figura di una donna? Ecco le vostre (e le nostre!) risposte
Martedì vi abbiamo posto la tredicesima domanda della nostra serie di “quiz”: perché un tempo la prua delle imbarcazioni era ornata dalla figura di una donna?
QUIZ di superstizioni, leggende e credenze marinare – Perché un tempo la prua delle imbarcazioni era ornata dalla figura di una donna? Ecco le vostre (e le nostre!) risposte
Martedì vi abbiamo posto la tredicesima domanda della nostra serie di “quiz”: perché un tempo la prua delle imbarcazioni era ornata dalla figura di una donna?
Martedì vi abbiamo posto la tredicesima domanda della nostra serie di “quiz”: perché un tempo la prua delle imbarcazioni era ornata dalla figura di una donna? Non sono tardate ad arrivare le vostre risposte, sempre fantasiose e interessanti!
LE VOSTRE RISPOSTE
La nostra fedelissima Giti ci racconta “ci sono vari interpretazioni: portava il nome della nave per chi non sapeva leggere, dimostrava la ricchezza dell’armatore, etc, ma a me piace pensare che essendo l’unica donna a bordo, doveva essere bella e abbastanza grande x compiacere Nettuno”. Secondo Nanni invece, “un tempo le donne erano vietate a bordo delle navi, quindi queste venivano ornate con sculture raffiguranti bellissime donne per ingraziarsi gli dei del mare e evitare tempeste e naufragi”.
LA NOSTRA VERITA’
Nei secoli XVII e XVIII fino a tutto il XIX la struttura della prua delle navi subisce un cambiamento: da diritta e bassa sul mare, diventa più tonda, con la tendenza a ripiegarsi verso poppa. La tradizione di ornare la prua con sculture, tuttavia, risale a molto tempo prima, addirittura secondo alcuni alla battaglia di Salamina (480 a.C.). In questa occasione la storia narra che l’ateniese Licomede avrebbe offerto al dio Apollo le insegne della prima nave persiana catturata come segno di riconoscenza per la protezione accordata alla sua flotta.
Le figure di legno scolpite e dipinte che ornavano un tempo la prua delle grandi barche, erano una potente protezione simbolica. In italiano queste figure vengono chiamate “polene”, che curiosamente deriva dalla parola francese “poulaine”, in riferimento a delle calzature in voga nel 1600. Più raramente esse raffiguravano divinità maschili, come Poseidone o un tritone, o degli animali, come ad esempio un delfino. La maggior parte delle volte si trattava di donne o sirene, che per le loro forme femminili nude o poco vestite, erano un omaggio agli dei del mare, che non potevano che esserne affascinati e che avrebbero risparmiato dalle tempeste e dal brutto tempo le navi così ornate.
Francesca Pradelli
Argomenti: Daily Nautica, mare