Ottava puntata della nostra rubrica Un Film al Mare. Dopo Mediterraneo, La leggenda del pianista sull’oceano, Cast Away, Point Break, Lo Squalo, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto e Master & Commander, siamo giunti all’epopea di Heart of the sea- Le origini di Moby Dick.

Heart of the sea- Le origini di Moby Dick è una pellicola del 2015 diretta da Ron Howard. Siamo nel 1820 quando la baleniera Essex guidata dal capitano Polard (Benjamin Walker) viene attaccata da una balena dalle dimensioni spropositate. Trent’anni dopo lo stesso Polard decide di raccontare la sua storia a Herman Melville: le sue parole, concesse con grande fatica, ispireranno Moby Dick, uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale.

Oltre a Heart of the sea- Le origini di Moby Dick, Ron Howard ha anche diretto Cinderella Man, Frost/Nixon e Rush. La ricerca di se stessi è una tematica fondamentale nella sua filmografia, un cammino che si compie oltrepassando molteplici difficoltà, sia mentali che concrete, e che conduce a un superamento dei propri limiti.

Heart of the sea- Le origini di Moby Dick, scopriamo cosa c’è dietro al romanzo di Melville

Prima di quest’opera firmata Ron Howard, in pochi sapevano che dietro al romanzo dello scrittore americano ci fosse una storia vera. E’ stato Nathaniel Philbrick a indagare per primo su questa vicenda con il romanzo Il cuore dell’oceano- Il naufragio della baleniera Essex.

Oltre a riprendere la storia di uno dei più noti scrittori, Howard indaga anche alcune tematiche legate allo sfruttamento delle balene. Va detto che la sua opera non è stata pensata per insistere su queste argomentazioni, ma il regista cerca comunque di indagare in maniera oggettiva. Non può lasciare certo indifferenti pensare che il numero di questi cetacei si è ridotto di circa un terzo dal 1700 al 1800: questo perché l’olio di balena veniva usato in maniera intensiva prima dell’avvento del petrolio.

Heart of the sea- Le origini di Moby Dick offre molteplici spunti, una pellicola notevole girata in maniera eccellente.

Paolo Bellosta