Sabato 19 ottobre un bel cielo pulito e un sole primaverile facevano da sfondo ad una brezza sui 7-11 nodi e ad un mare piatto, le condizioni ideali per disputare il match point della 37esima America’s Cup fra i defender di Emirates Team New Zealand e i challenger di Ineos Britannia, che fino a quel momento erano sul 6-2.

Per gli inglesi non c’è stato niente da fare. Dopo una partenza combattuta vinta da Ineos Britannia, l’equipaggio neozelandese ha preso il comando della regata dopo la prima virata e da lì non l’ha più lasciato, guadagnando metri su metri durante ogni lato, grazie ad una velocità che sembrava essere sempre un paio di nodi superiore a quella degli avversari.

Per la terza volta consecutiva, dopo il 2017 e il 2021, Emirates Team New Zealand ha vinto così la Coppa America, entrando nella storia. E adesso? Si sa già che i commodori del New Zealand Royal Yacht Squadron di Auckland e del Royal Yacht Squadron di Cowes hanno firmato l’accordo che nomina Ineos Britannia prossimo Challenger of Record, vale a dire rappresentante degli sfidanti dell’America’s Cup numero 38.

La location invece non è ancora stata decisa: si rumoreggia di una seconda edizione a Barcellona, ma sul tavolo ci sono anche l’Arabia Saudita. gli Emirati e la Nuova Zelanda. Oltre alla sede della prossima Coppa America, i “capi” di Emirates Team New Zealand, nelle persone del Ceo Grant Dalton e del team principal Matteo de Nora, dovranno ora iniziare le negoziazioni anche per le prossime regole che comporranno il protocollo dell’evento. La 37esima Coppa America si è conclusa e si aspetta già con trepidazione la prossima edizione.