Charlie Dalin vince la Vendée Globe e stabilisce un nuovo record di percorrenza
Lo skipper francese Charlie Dalin, a bordo di Macif Santé Prévoyance, è arrivato a Les Sables d’Olonne il 14 gennaio alle 07:24 UTC, vincendo la Vendée Globe e stabilendo un nuovo record di percorrenza in 64 giorni, 19 ore, 22 minuti e 49 secondi
Lo skipper francese Charlie Dalin, a bordo di Macif Santé Prévoyance, è arrivato a Les Sables d’Olonne il 14 gennaio alle 07:24 UTC, vincendo la Vendée Globe e stabilendo un nuovo record di percorrenza in 64 giorni, 19 ore, 22 minuti e 49 secondi
La suspence su chi dei due leader indiscussi di questa 20esima edizione della Vendée Globe, il velista francese Charlie Dalin su Macif Santé Prévoyance ed il connazionale Yoann Richomme su Paprec Arkéa, avrebbe tagliato per primo la linea d’arrivo a Les Sables d’Olonne, era viva da settimane. Ma negli ultimi giorni, complice anche un’avaria di Paprec Arkéa alla vela di prua venerdì scorso, il vantaggio che Dalin si era assicurato dal 30 dicembre non è stato scalfito e solo un evento eccezionale e tragico avrebbe potuto togliergli la vittoria.
Ma così non è stato e lo skipper di Macif Santé Prévoyance ha ufficialmente concluso il giro del mondo in solitario senza scalo né assistenza, arrivando a Les Sables d’Olonne il 14 gennaio alle 07:24 UTC, in 64 giorni, 19 ore, 22 minuti e 49 secondi, migliorando di 9 giorni, 8 ore, 12 minuti e 57 secondi il precedente record di percorrenza stabilito nel 2016 da Armel Le Cléac’h.
Una vittoria, quella di questa regata così unica, che già di per sé è un traguardo, ma che per Charlie Dalin deve avere un sapore davvero indimenticabile. Anche nel 2020/2021, infatti, lui e la sua barca erano arrivati prima di tutti a Les Sables d’Olonne, ma allora la vittoria era andata a Yannick Bestaven. Lo skipper di Maitre Coq IV, infatti, aveva tagliato terzo la linea d’arrivo, ma vinse grazie alla compensazione di 10 ore e 15 minuti ottenuta per aver contribuito alla ricerca e al salvataggio di un concorrente, Kevin Escoffier, al largo del Capo di Buona Speranza.
Yoann Richomme, alla sua prima Vendée Globe, è stato protagonista di una altrettanto spettacolare regata, mantenendo la competizione viva con Dalin per settimane. Nel pomeriggio del 14 gennaio navigava lungo le coste bretoni a poche decine di miglia dal traguardo, con la quasi certezza di ottenere così il secondo posto. Un successo che si aggiunge alle tante vittorie importanti di questo skipper che tutti dicono essere maniacalmente rigoroso e appassionato delle sue barche e delle competizioni.
Anche il terzo gradino del podio dovrebbe ormai essere una speranza realistica per Sébastien Simon (Groupe Dubreuil), che da settimane naviga senza altri concorrenti in vista, distanziato di meno di 1.000 miglia da Dalin e Richomme, ma davanti di circa 2.000 miglia a tutto il resto della flotta. Dietro di lui una decina di skipper sono raggruppati, alcuni a vista, e per loro la competizione è ancora tutta aperta. Giancarlo Pedote (Prysmian), unico italiano alla Vendée Globe, dopo aver passato Capo Horn in 21esima posizione, naviga ora in Atlantico, verso casa.
Migliorato di 9 giorni, 8 ore e 12 minuti. I 9 giorni sono rimasti tagliati fuori