Il fondatore di Centouno Navi a DN: “Una barca veloce non è per forza più inquinante”
DN ha intervistato Marco Arnaboldi, fondatore di Centouno Navi, durante il Dubai International Boat Show
DN ha intervistato Marco Arnaboldi, fondatore di Centouno Navi, durante il Dubai International Boat Show
Velocità, comfort, un design anticonformista e accattivante, tanta ricerca e un occhio attento alla sostenibilità. Sono i punti di forza di Centouno Navi, brand di imbarcazioni ad alta velocità, nato solo pochi anni fa ma forte dell’esperienza del suo fondatore, l’ingegnere navale Marco Arnaboldi, che ha riversato nel nuovissimo brand tutto il proprio know how. La redazione di DN ha avuto l’occasione di intervistarlo durante l’edizione 2025 del Dubai International Boat Show.
Ingegner Arnaboldi, si pensa spesso che un’imbarcazione più vada veloce, più inquini. È così?
No. A dispetto di tutti quelli che possono pensare che una barca veloce è “obbligatoriamente” una barca inquinante, noi siamo sempre riusciti a dimostrare il contrario. Andando a calcolare il CO2 prodotto, a parità di miglia percorse, attualmente ci troviamo in una condizione di netto vantaggio anche del 40/50% rispetto a concorrenti diretti. Riguardo invece alle imbarcazioni “tradizionali”, ossia più lente, dobbiamo evidenziare che nonostante la minore potenza installata, queste generano molto più CO2, in quanto la percorrenza “a miglio”, richiede una tempistica maggiore e quindi un maggior dispendio di carburante.
Che ruolo giocano per Centouno Navi ricerca e sostenibilità?
Un ruolo importante. Siamo riusciti a mettere a punto dei materiali per gli allestimenti interni riciclati che possono essere a loro volta riutilizzati una volta dismessa l’imbarcazione o qualora si desideri procedere ad effettuare modifiche sostanziali. Grande attenzione è stata rivolta alla riduzione dei pesi e alla realizzazione di una carena efficiente, tutto questo unito ad una propulsione ad idrogetto di ultima generazione che garantisce un rendimento complessivo talvolta anche superiore del 75/76% rispetto alla propulsione tradizionale.
Qual è la prima imbarcazione che avete realizzato? Ci può raccontare qualche dettaglio?
La prima imbarcazione che abbiamo realizzato è stata Vespro. È stata una barca “demo” da noi interamente finanziata che, a mio avviso, ha destabilizzato un po’ il mercato perché, oltre ad avere una linea decisamente anticonformista, garantisce un comfort unico e prestazioni eccezionali, sempre con una grande attenzione all’ambiente. Grande considerazione è stata anche rivolta all’aerodinamica dell’imbarcazione, al fine di rendere la barca molto confortevole, anche al raggiungimento di velocità elevate e con mare mosso.
Le vostre imbarcazioni presentano un design accattivante. Da cosa traete ispirazione?
Il design delle nostre imbarcazioni è originale, non prende ispirazione da altri modelli presenti sul mercato ma si ispira totalmente alle forme del mondo animale. Abbiamo voluto adottare la filosofia del “less is more“. Inoltre, nonostante siano barche relativamente piccole, possono essere completamente customizzate da parte dei nostri clienti, non solo nelle scelte dei materiali, ma anche nei layout e nella gran parte degli esterni.
Argomenti: superyacht
In effetti questo è un tema interessante su cui, tuttavia, c’è molta confusione e molta impreparazione sia nel diportista che nei cantieri. Troppo spesso si parla di efficienza senza riferimenti precisi e puntuali. Anche noi di MOTOSCAFI RIALTO puntiamo all’efficienza delle carene che garantiscono si velocità di punta mostruose ma anche e soprattutto velocità di crociera elevate con consumi ridotti.