I pesci e i cambiamenti di temperatura dell’acqua
Alcune specie di pesci si adattano meglio ai cambiamenti di temperatura
Alcune specie di pesci si adattano meglio ai cambiamenti di temperatura
Un gruppo di ricercatori ha scoperto che alcune specie di pesci si adattano meglio ai cambiamenti di temperatura dell’acqua. Lo studio è stato condotto principalmente presso il Kristineberg Marine Research Centre in Svezia ed è stato poi pubblicato sul Journal of Thermal Biology e, alla fine di gennaio 2025, su www.sciencedirect.com con il titolo “Dinamiche della plasticità della tolleranza termica tra specie ittiche e fasi della vita”.
Alcune specie sono molto più abili ad adattarsi ai cambiamenti termici
Lo studio ha dimostrato che i pesci che vivono in acque meno profonde tollerano di più i cambiamenti termici: forse si tratta di una capacità nata per gestire le diverse temperature durante il ciclo giorno-notte. Durante la ricerca è stato anche scoperto che le specie che vivono più in profondità non sono altrettanto abili nel gestire tali cambiamenti. In particolare, i ricercatori hanno esaminato la biologia e il comportamento dello zebrafish (Danio zebrato), un pesce d’acqua dolce molto conosciuto dagli acquariofili che vive anche in acque costiere, dello spinarello (Gasterosteus aculeatus), che vive soprattutto in acqua dolce o con bassa salinità, dei “flounder“, gruppo di pesci piatti tipo la passera di mare o la platessa, e del goldsinny wrasse o tordo dorato, della famiglia dei labridi.
Quali sono i meccanismi di acclimatamento di questi pesci?
Commentando i risultati, Jeremy De Bonville, docente presso il Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Università di Montreal, ha affermato che “queste specie provengono da ambienti diversi. Le prime due vivono in acque costiere poco profonde, a una profondità di uno o due metri, mentre il tordo dorato vive in acque più profonde, dove le temperature sono più stabili. La passera di mare può scavare nella sabbia per sfuggire al calore, mentre il tordo dorato preferisce spostarsi in acque più fredde e profonde. Questi comportamenti consentono loro di evitare l’acqua troppo calda piuttosto che acclimatarsi ad essa. I nostri risultati forniscono informazioni sulle strategie che alcune specie potrebbero utilizzare a seconda del loro ambiente naturale: alcune si basano su un rapido acclimatamento fisiologico, altre su comportamenti di fuga dal pericolo”.
Altri particolari tendono ancora a sfuggire ai ricercatori, che hanno riscontrato grandi differenze nelle dinamiche di acclimatazione tra le specie ma non nelle fasi della loro vita e sono convinti che i risultati possano aiutare a comprendere meglio come le specie reagiscano agli eventi meteorologici estremi. “I nostri risultati – recita l’abstract dello studio – dimostrano che le dinamiche di acclimatazione della tolleranza termica variano tra le specie ma possono essere simili tra le fasi della vita all’interno delle specie. Comprendere la plasticità termica specifica della specie è importante per modellare accuratamente gli impatti previsti del cambiamento climatico”.
Fonte foto: Wikipedia