21 October 2025

L’isola della guerra del whisky

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Per mezzo secolo Canada e Danimarca hanno litigato per il possesso dell’isola di Hans del mar Artico: una guerra diplomatica combattuta con pregiati liquori

L’isola della guerra del whisky

Per mezzo secolo Canada e Danimarca hanno litigato per il possesso dell’isola di Hans del mar Artico: una guerra diplomatica combattuta con pregiati liquori

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Nel glaciale oceano Artico, esattamente al centro del canale Kennedy che separa la costa più a nord della Groenlandia dall’isola canadese di Ellesmere, sorge il conteso isolotto di che gli inuit chiamano Tartupaluk e che le odierne carte geografiche riportano dal nome di Hans. Questa isola non ha niente di speciale: un piatto scoglio vulcanico largo poco più di un chilometro quadrato, dove neppure le sterni artiche si degnano di posare le zampe. I primi a segnalarne la presenza furono gli esploratori che, nella seconda metà dell’800, veleggiavano in quei remoti mari alla ricerca dell’Eldorado dei marinai, il mitico passaggio a Nord Ovest che avrebbe permesso di comunicare tra i due grandi oceani del mondo senza scendere sino alla terra del Fuoco. Ma nessuno di loro ha mai gettato l’ancora davanti alle sue rive, considerando che nell’area esistevano alternative migliori a ridosso delle coste groenlandesi o dell’isola di Ellesmere che, come abbiamo detto, si trovano a meno di 12 miglia a ovest e a est. 

Canada vs Danimarca

Eppure, proprio quest’isola insignificante ha scatenato una guerra diplomatica durata mezzo secolo tra il Canada e la Danimarca, una guerra che, come vedremo, è stata combattuta a suon di bottiglie di whisky. La contesa è arrivata nel 1973 nelle aule della Corte di Giustizia Internazionale ma senza trovare soluzione alcuna. Canada e Danimarca, di cui la Groenlandia fa parte, si erano divise la sovranità dello stretto canale Kennedy seguendo una linea immaginaria che corre esattamente al suo centro. Il problema è che l’isola di Hans sta esattamente nel mezzo. Inoltre, entrambe le nazioni rivendicavano il merito della scoperta dell’isolotto da parte dei loro esploratori ottocenteschi, senza considerare, come sempre in questi casi, che gli inuit conoscevano l’esistenza dell’isola ben prima dell’arrivo degli occidentali.

[caption id="attachment_178200" align="alignnone" width="600"]Una veduta aerea dell'isola contesa di Hans Una veduta aerea dell'isola contesa di Hans[/caption]

A chi appartiene l'isola di Hans?

Fatto sta che le due nazioni non riuscirono a trovare un accordo ed entrambe continuarono a rivendicare il possesso dell’isola di Hans. Entrambi i governi avevano quindi incaricato le rispettive forze armate di visitare periodicamente l’isolotto per piantare la propria bandiera e rimuovere quella “nemica”, per ribadirne in questo modo la proprietà. In un paio di occasioni, si scomodarono addirittura dei ministri in carica dei rispettivi governi che pensarono bene di farsi scaricare in elicottero sull’isolotto, tenere una breve conferenza stampa per farsi riprendere dalle telecamere e poi volare subito via, dopo aver constatato che in quell’isola non c’è neppure un pub! La faccenda insomma stava prendendo i contorni di una disputa vera e propria con contorni imbarazzanti per due Paesi che, in piena Guerra Fredda, stavano dalla stessa parte dello scacchiere. 

Whisky e akvavit

A smorzare gli animi ci pensarono le guardie frontaliere cui toccava, di tanto in tanto, salpare e navigare per quelle acque fredde per raggiungere l’isola di Hans, ammainare la bandiera “nemica” e alzare la propria. Il continuo “su e giù” dei vessilli sopra un’isolotto freddo e sperduto dovette assumere i contorni di un gioco per le guardie di frontiera che cominciarono a lasciare bottiglie di liquore per riscaldare i “nemici” che sarebbero presto giunti ad abbassare la bandiera che loro avevano appena alzato. Così i canadesi lasciavano bottiglie di whisky, mentre i danesi si orientavano sull’akvavit (una sorta di grappa molto in uso a Copenhagen). Un modo per dire: “Sì, vi abbiamo preso la bandiera e abbiamo piantato la nostra, ma per farci perdonare vi lasciamo in buona compagnia con una bottiglia di ottimo liquore”. E lasciatemi dire che sarebbe bello se tutte le guerre si combattessero così!

Quella che i media, non senza sarcasmo, battezzarono Guerra del Whisky, andò avanti per ben 49 anni. Solo l’11 luglio del 2022 Danimarca e Canada si accordarono per dividersi l’isola a metà. Oggi, nella parte orientale dell’isola di Hans, sventola la bandiera canadese, mentre in quella orientale quella danese. In mezzo c’è uno dei confini più piccoli e più assurdi della terra. Di bottiglie di whisky e di akvavit, però, non ne se ne trovano più. 

In copertina i militari danesi alzano la loro bandiera sull'isola.  Photo credit: Royal Danish Navy. L'immagine a corredo dell'articolo è tratta da Wikipedia. 

 

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