Lanciata una petizione contro la revoca del divieto di pesca dei Gulper shark alle Maldive
I Gulper shark sono pesci di acque profonde che vengono catturati con i palangari, un metodo di pesca indiscriminato che potrebbe mettere a rischio altre specie di squali e anche pesci di passo
I Gulper shark sono pesci di acque profonde che vengono catturati con i palangari, un metodo di pesca indiscriminato che potrebbe mettere a rischio altre specie di squali e anche pesci di passo
I giornalisti della rivista australiana Ocean Geographic hanno lanciato una petizione online per chiedere al governo delle Maldive di riconsiderare la revoca del divieto di pesca degli squali. A essi si sono aggiunti molti noti ambientalisti, tra cui la dott.ssa Sylvia Earle, ma anche l’ex presidente delle Maldive, Mohamed Nasheed. La petizione è una risposta al recente annuncio del presidente delle Maldive, Mohamed Muizzu, secondo cui la moratoria totale sulla pesca degli squali verrà revocata per consentire la pesca commerciale dello squalo Centrophorus granulosus, il Gulper shark.
Questa specie è piuttosto comune ma è elencata come in pericolo dalla Lista Rossa delle specie minacciate dell’IUCN a causa della pesca eccessiva. Si tratta di piccoli animali che raggiungono di solito il metro e venti di lunghezza e che si cibano di piccoli pesci come i naselli. La loro riproduzione è particolarmente lenta e questa caratteristica aumenta il rischio di estinzione. Sebbene nessun’altra specie sia inclusa nella revoca del divieto, i Gulper shark sono pesci di acque profonde che vengono catturati con i palangari, un metodo di pesca indiscriminato che potrebbe mettere a rischio altre specie di squali e anche pesci di passo.
La petizione per mantenere il divieto di pesca di tutte le specie di squali
“Noi sottoscritti – si legge nel testo della mozione indirizzata al presidente delle Maldive – cittadini (locali e internazionali), scienziati, organizzazioni per la conservazione della natura e operatori del turismo, vi scriviamo con profonda preoccupazione in merito alla decisione del vostro governo di consentire la pesca degli squali Gulper a partire da novembre 2025. Le Maldive sono celebrate in tutto il mondo come un santuario per gli squali e la destinazione principale per il turismo legato a questa specie. Cambiare questa posizione aprendo la pesca degli squali, anche per una sola specie, comprometterebbe gravemente la reputazione internazionale del Paese, comprometterebbe la sua industria turistica e metterebbe a maggior rischio di estinzione specie già in pericolo”.
Perché le Maldive devono continuare a proteggere gli squali del Golfo
Gli squali Gulper sono tra le specie di squali più vulnerabili a causa della loro riproduzione estremamente lenta: le femmine impiegano infatti fino a 17 anni per raggiungere la maturità, producendo solo 4-6 cuccioli per cucciolata. Il 75% delle specie di squali inghiottitori è già ad altissimo rischio di estinzione a causa della pesca mirata e della bassa produttività. Si rischia quindi il collasso della popolazione e, una volta esaurita, la sua ripresa è impossibile entro i tempi umani.
Anche per questo consentire la raccolta per l’estrazione dello squalene è inutile e insostenibile. La domanda globale di squalene derivato dagli squali è in calo perché le alternative vegetali più economiche, ricavate da olive, canna da zucchero e semi di amaranto, sono facilmente disponibili e preferite dai consumatori attenti all’ambiente.
L’apertura di una zona di pesca per gli squali Gulper comporterà inevitabilmente catture accessorie di altre specie di squali, molte delle quali sono ugualmente o più minacciate, prelievi illegali o segnalati erroneamente, poiché altre specie potrebbero essere catturate con il pretesto di prendere di mira gli squali del Golfo, e l’erosione della credibilità della gestione, rendendo l’applicazione delle norme costosa e inefficace.
Gli squali, inoltre, sono alleati vitali nella lotta contro il cambiamento climatico. Regolano le popolazioni di prede che mantengono le praterie di fanerogame marine e la vegetazione marina che sequestra il carbonio e i loro corpi fungono da serbatoi di carbonio a lungo termine quando muoiono e si depositano sul fondale oceanico. La loro rimozione accelera il degrado climatico in un momento in cui le Maldive stanno già subendo gli effetti dell’innalzamento del livello del mare.
La leadership globale delle Maldive è in gioco
Le Maldive sono da tempo ammirate per la loro leadership visionaria nella protezione dell’ambiente marino. Mantenere il divieto di pesca degli squali rafforzerebbe questa reputazione e rafforzerebbe la voce delle Maldive nei negoziati internazionali sul clima e la conservazione. Al contrario, revocare il divieto rischia non solo di causare danni ecologici ma anche economici, perché il turismo naturalistico rimane la fonte di reddito più importante e sostenibile del Paese.
L’impegno di Ocean Geographic
“Se Vostra Eccellenza – è l’appello al presidente Mohamed Muizzu lanciato da Michael AW e il comitato editoriale di Ocean Geographic insieme all’ex presidente delle Maldive Mohamed Nasheed ed alla fondatrice di Mission Blue Sylvia Earle – dovesse riaffermare il divieto assoluto di pesca degli squali, compresi gli squali Gulper, celebreremo e daremo ampio risalto a questa decisione a livello globale. Ocean Geographic si impegna a pubblicare un editoriale di 20 pagine che presenti le Maldive come capitale mondiale del turismo dedicato agli squali nel nostro numero di gennaio 2026, con un valore stimato di 70.000 dollari in termini di PR, per attrarre ancora più viaggiatori e investitori attenti all’ambiente”.
Fonte foto: Wikipedia
Argomenti: squali
