“Barche tradizionali dei mari italiani”: il fascino senza tempo delle barche che hanno fatto la storia
Dal leudo ligure ai battelli di Carloforte, dal gozzo sorrentino ai trabaccoli dell’Adriatico, Giovanni Panella nelle sue pagine tramanda la memoria della nostra marineria
“Barche tradizionali dei mari italiani”: il fascino senza tempo delle barche che hanno fatto la storia
Dal leudo ligure ai battelli di Carloforte, dal gozzo sorrentino ai trabaccoli dell’Adriatico, Giovanni Panella nelle sue pagine tramanda la memoria della nostra marineria
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Accedi Registrati"Barche tradizionali dei mari italiani" è l’ultimo lavoro di Giovanni Panella, edito dalla casa editrice Nutrimenti. Genovese di nascita, Panella ha sempre amato il mare e opera da trent’anni nel campo della storia e dell’etnografia marittima.
In questo suo ultimo lavoro, lo scrittore, che è anche un giornalista pubblicista, descrive una quindicina di imbarcazioni tradizionali di diverse dimensioni che hanno navigato sulle coste dei nostri mari a partire dal 1860. Dal leudo ligure ai battelli di Carloforte, dal gozzo sorrentino ai trabaccoli dell’Adriatico, Panella nelle sue pagine tramanda la memoria della nostra marineria e degli uomini che su quelle imbarcazioni hanno vissuto e lavorato, per conoscere, non dimenticare e qualora possibile anche recuperare una parte della nostra storia.
Cosa racconta nel suo libro?
'Barche tradizionali dei mari italiani' parla della marineria italiana partendo dalla nascita dell’Italia. Le imbarcazioni tradizionali sono un mondo estremamente complesso e difficile da raccontare, per questo motivo mi sono dato dei limiti temporali. Il mio libro racconta delle barche tradizionali e del loro modo di utilizzo, ma non di tutte. Non di quelle, ad esempio, che sono state adottate dall’Italia ma nascono in altri mari, come le golette".
Qual è la prima imbarcazione di cui parla?
"Si comincia con il leudo, l’ultimo veliero, un’imbarcazione di medie dimensioni che i liguri conoscono bene e hanno utilizzato fino agli anni '60. Meno conosciuta è invece un'imbarcazione molto simile al leudo ma di dimensioni minori, che è stata utilizzata per una sessantina d'anni in modo massiccio a Carloforte, per l’estrazione dei minerali lungo le coste".
Da dove nasce la sua passione per le imbarcazioni tradizionali?
"Sono genovese, ho sempre vissuto vicino al porto, era difficile non occuparsene. Da ragazzo di queste barche se ne vedevano ancora molte, erano presenti lungo le spiagge, affascinanti, spesso abbandonate come gli ultimi leudi o i vecchi gozzi da pesca".
Barche tradizionali dei mari italiani
a cura di Giovanni Panella
Edizioni Nutrimenti, 2024
Pagine: 144
Prezzo: 18,00 euro
Argomenti: mare
