Subacquea: la secca dell’Isuela tra le 10 più belle del Mediterraneo

La bellezza della secca dell'Isuela è tale da oscurare un punto di immersione che si trova a pochi metri dalla secca: la cosiddetta secca dell'Isuelita

Subacquea: la secca dell’Isuela tra le 10 più belle del Mediterraneo

Subacquea: la secca dell’Isuela tra le 10 più belle del Mediterraneo

La bellezza della secca dell'Isuela è tale da oscurare un punto di immersione che si trova a pochi metri dalla secca: la cosiddetta secca dell'Isuelita

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Nelle classifiche delle dieci immersioni più belle del Mediterraneo che le riviste specializzate in subacquea puntualmente compilano ogni estate, a contendersi il primo posto, compare immancabilmente la secca dell’Isuela. Una posizione d’alta classifica senz’altro meritata per la spettacolarità del paesaggio che si apre davanti agli occhi del subacqueo che ha la fortuna di immergersi in quel paradiso di coloratissime spugne, coralli rossi e neri, madrepore gialle e gorgonie scarlatte.

La secca dell’Isuela si trova al largo di Punta Chiappa, all’interno dell’Area Marina Protetta di Portofino, in una zona classifica come “B”, ovvero riserva generale. Il che significa che è consentito immergersi con la supervisione di un diving autorizzato.

L’AREA DELLA SECCA DELL’ISUELA

L’area di immersione della secca dell’Isuela si dipana attorno ad una sorta di cocuzzolo che comincia ad una profondità di 13 metri per poi scendere sino a meno 55. La visibilità, come quasi dappertutto in questo tratto di mare, è sempre buona se non addirittura ottima in tutti i periodi dell’anno.

L’immersione è relativamente facile. L’unico problema può venire dalla corrente che, non di rado, è forte e nei tratti maggiormente esposti della secca può mettere in difficoltà il subacqueo meno esperto e spingerlo a rimanere troppo attaccato alle rocce, col risultato di danneggiare il benthos (i delicati organismi marini che vivono a contatto col substrato solido). E’ preferibile quindi immergersi con almeno una cinquantina di immersioni alle spalle e dopo aver conseguito un brevetto di secondo grado Fipsas o un Advanced. Anche perché, per apprezzare pienamente la bellezza dell’Isuela, bisogna programmare una immersione tra i 25 e 30 metri di profondità.

Inutile, a mio parere, scendere più in basso col risultato di limitare i tempi dell’immersione e godere, alla fin fine, dello stesso spettacolo di fauna pelagica che si ammira 10 metri più in su: grossi tonni, pesci luna, dentici, cernie e migliaia di castagnole blu elettrico. Osservando tra le spaccature della secca dell’Isuela invece, scoprirete che ogni anfratto dà rifugio ad aragoste, scorfani, murene e polpi giocherelloni.

La bellezza della secca dell’Isuela è tale da oscurare un punto di immersione che si trova a pochi metri dalla secca: la cosiddetta secca dell’Isuelita. Un piccolo cappello che si alza sino a 35 metri dal fondale e che sorge ad una decina di metri dalla più famosa e frequentata sorella maggiore. Se siete subacquei tecnici, non “bevete” troppa aria e non avete problemi ad immergervi con le miscele iperossigenate, non perdetevi l’occasione di visitare anche l’Isuelita tenendovi su una profondità di 35 o 40 metri, dopo aver naturalmente circumnavigato l’impareggiabile Isuela.

A termine dell’esperienza, ne sono sicuro, eleggerete anche voi questa secca come l’immersione più bella del Mediterraneo.

Riccardo Bottazzo

 

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