Il gelcoat, l’alleato del rimessaggio. Cos’è e come si usa
La bella stagione è ormai alle porte, quindi non è più tempo di rimandare il normale rimessaggio della barca e soprattutto quelle piccole manutenzioni rimaste in arretrato dall’autunno
La bella stagione è ormai alle porte, quindi non è più tempo di rimandare il normale rimessaggio della barca e soprattutto quelle piccole manutenzioni rimaste in arretrato dall’autunno
Graffi, “zampe di gallina”, bolle, osmosi, rigonfiamenti, righe o peggio ancora falle. L’integrità dello scafo, oltre a essere fondamentale per la sicurezza della navigazione, è anche un fatto estetico. E se dalla passata stagione ci stiamo trascinando dei lavori che, per pigrizia o per mancanza di tempo, continuiamo a rimandare, ora è giunto il tempo di metterci mano. La stagione delle prime uscite in mare, infatti, è alle porte e quindi è bene non farsi trovare impreparati.
Tra le parti più delicate di qualsiasi imbarcazione c’è lo scafo e, in fase di rimessaggio, il gelcoat è un valido alleato, spesso fondamentale per alcuni tipi di riparazioni, ovviamente parlando di uno scafo in vetroresina, come la maggior parte delle imbarcazioni da diporto.
Cos’è il gelcoat?
Il gelcoat è un prodotto chimico, molto simile a una resina. Si tratta di un gel a base di resina di diversi tipi, con pigmenti che conferiscono le varie colorazioni. E’ lo strato di rifinitura della superficie della maggior parte dei prodotti in vetroresina. Il colore, ottenuto grazie ai pigmenti, è solo l’ultima delle proprietà del gelcoat. Che invece ha principalmente il compito di proteggere i vari strati di fibra e resina del laminato dell’imbarcazione dagli agenti atmosferici e marini. Una protezione che tiene conto della natura chimica del prodotto applicato, delle condizioni in cui è stato applicato e del deterioramento dovuto dal tempo.
Le varie tipologie
I nemici principali di qualsiasi imbarcazione in banchina sono gli elementi organici sintetici presenti nelle acque del porto, che aggrediscono chimicamente la superficie dello scafo. Un gelcoat di tipo isoftalico offre maggiori garanzie in termini di caratteristiche chimico-fisiche e proprietà meccaniche. Meglio ancora se il nostro scafo è ricoperto da uno strato di gelcoat di tipo iso-neopentilico, dato che si tratta di uno dei prodotti che offre le migliori performance per quanto riguarda la resistenza chimica e all’acqua.
Come si applica
Quando si fa una riparazione con il gelcoat, occorre rispettare alcune regole, per garantire la bontà e la tenuta dell’intervento. Occorre prima di tutto conoscere il gelcoat della propria barca, per usare lo stesso gelcoat, in base al tipo e alla percentuale di catalizzatore utilizzati per la produzione del manufatto. Le condizioni ambientali estreme di temperature, sotto i 15°C o sopra i 30°C e un elevato tasso di umidità, non consentono un buon affioramento della paraffina, un buon indurimento del gelcoat e a volte causano differenze di colore. Il ritocco di un manufatto invecchiato può richiedere una messa in tinta del gelcoat prima della sua applicazione.
Il gelcoat può essere spruzzato o passato a rullo. In caso di crepe o di fori, prima sarà necessario utilizzare uno stucco per chiudere la falla. Inoltre, prima di stendere il gelcoat, è fondamentale carteggiare la superficie.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica, Manutenzione barca