Pagaiata di fine aprile: a Zoagli in kayak – PHOTOGALLERY
Dopo l'uscita verso Portofino, ecco il nostro secondo "tuffo" in mare
Dopo l'uscita verso Portofino, ecco il nostro secondo "tuffo" in mare
Portofino è una meta d’élite, lo sappiamo bene. La Piazzetta attira turisti come una calamita fa col ferro. D’estate un mare di gente invade questo piccolo e pregiato gioiello del Levante, persone che arrivano da ogni dove, da ogni parte del mondo. Lingue e culture diverse si sposano in questo angolo di paradiso.
La nostra uscita a Zoagli in kayak non ha nulla da invidiare alla perla del Tigullio. Probabilmente è vero, dire Portofino fa tutt’altro effetto ma molti sottovalutano, o addirittura ignorano, la bellezza di questa zona. Dal punto di vista naturale il panorama è impressionante: le scogliere si alzano sul mare con forza e vigore, sembrano guardarci in maniera severa, arcigna, accigliata. Le forme non sono per nulla dolci e accoglienti, sono aspre e severe. E’ proprio quest’impatto così “selvaggio” che rende ancora più affascinante la nostra uscita a Zoagli in kayak.
Partiamo dalla zona di Prelo, vicino alla frazione di San Michele, e ci spostiamo verso il marina di Rapallo, si tratta di uno dei porti turistici più rilevanti della zona. Subito notiamo la differenza rispetto all’itinerario Santa-Portofino, qui la costa è “vera”, selvaggia, quasi aggressiva, le spiagge che incontreremo sono quasi tutte scavate in mezzo agli scogli, sono incastonate tra cielo e mare. Sia chiaro, non vogliamo sminuire e ridimensionare la zona di Paraggi e il tragitto che porta a Portofino, vogliamo semplicemente segnalare questa differenza. Da una parte c’è una costa che ama farsi guardare, che è dolce e più lineare, che abbraccia, che accoglie, dall’altra c’è un tratto di mare molto più intimo, chiuso, riservato, che a tratti trasmette un senso di ostilità.
Dopo circa quaranta minuti vediamo il ponte della ferrovia che annuncia l’arrivo a Zoagli ma andiamo avanti e oltrepassiamo la spiaggia: ci muoviamo in direzione Chiavari. In lontananza vediamo la Colonia Fara, la voglia di proseguire c’è ma decidiamo di rimandare quest’itinerario e di rientrare verso Rapallo. Ci avviciniamo alla costa e iniziamo a pagaiare in mezzo a queste insenature e a queste alte scogliere, qualcosa di estremamente suggestivo. Siamo in estasi davanti a questi giganti di pietra, ci fermiamo, osserviamo il deserto blu che ci avvolge e respiriamo a pieni polmoni. Meraviglioso.
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Paolo Bellosta
Argomenti: Daily Nautica