Chi sono i Junior Rangers dell’Area Marina Protetta di Portofino? Sono i bambini e i ragazzi, tra i 6 e i 14 anni, che partecipano ai centri estivi chiamati “Scuola Natura“, organizzati da Outdoor Portofino, società che ha la propria base a Niasca, nel cuore dell’Area Marina Protetta. Durante questa esperienza i ragazzi entrano in contatto con il mare, l’ambiente e lo sport a 360°, imparando ad andare in kayak, sui SUP o a immergersi nelle acque di Paraggi, una delle spiagge più belle d’Italia.

Scuola Natura ma anche scuola di mare, perché i ragazzi e le ragazze che partecipano, imparano come lavora una base nautica, si responsabilizzano curando e gestendo l’attrezzatura che utilizzano e analizzano le mappe delle escursioni, il tutto accompagnato dalla storia dei luoghi meta delle visite. E come in ogni scuola di mare che si rispetti i Junior Rangers scoprono il lessico marinaresco, apprendono come fare i nodi più importanti e come riconoscere i venti e la loro provenienza. Alla base di tutte queste esperienze c’é sempre il gioco, il metodo di insegnamento migliore secondo lo staff di Outdoor Portofino.

La scuola natura di Outdoor Portofino

“La Scuola Natura -ha raccontato a Liguria Nautica Luca Tixi, presidente di Outdoor Portofino- ha origine dalla mia infanzia: mia sorella ed io abbiamo avuto la fortuna di avere due genitori che ad ogni occasione possibile ci portavano ad esplorare la natura, in kayak, a nuoto, in barca a vela o come capitava.  Quest’educazione alla natura, allo sport e all’aria aperta -ha sottolineato Tixi- è stata per noi una grande scuola di vita. Da qui infatti è nata l’idea di creare  il centro estivo Scuola Natura per dare l’opportunità a tutti i bambini di vivere quest’esperienza e condividere l’emozione di crescere al ritmo della natura”.

Lo staff di Outdoor Portofino organizza questi corsi estivi per bambini per sensibilizzare fin da subito le nuove generazioni sull’importanza della tutela dell’ambiente marino e non solo. Conoscere il mare significa anche rispettarlo per scongiurare la minaccia, ormai sempre più concreta, di avere più plastica che pesci in acqua entro il 2050.