Il progetto Relife riporta la Patella ferruginea a Portofino
In arrivo nell’Area Marina Protetta di Portofino i primi esemplari prelevati da Tavolara. Ramoge lancia un invito a tutti gli amanti del mare: inviate le foto per segnalare ai ricercatori la presenza di questa specie
In arrivo nell’Area Marina Protetta di Portofino i primi esemplari prelevati da Tavolara. Ramoge lancia un invito a tutti gli amanti del mare: inviate le foto per segnalare ai ricercatori la presenza di questa specie
Il progetto Relife, che mira a reintrodurre la Patella ferruginea nelle tre Aree Marine Protette della Liguria (Portofino, Bergeggi e Cinque Terre), dove sono state eliminate le cause del grave declino e assicurato un adeguato livello di protezione, è entrato in una fase determinante: il posizionamento dei primi esemplari sulla costa ligure.
Dopo la recente missione di metà giugno nell’Area Marina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo, in Sardegna, nel corso della quale sono stati prelevate e trasportate in Liguria una decina di patelle, il team di ricercatori ha messo in mare i primi esemplari. Il trasporto e l’inserimento avvengono posizionando le patelle, immediatamente dopo il prelievo, su piastrelle in granito.
Dopo aver marcato ogni esemplare con un microchip, le piastrelle con le patelle vengono ancorate alle rocce della zona A dell’Area Marina Protetta di Portofino. Le patelle, ritrovandosi nel loro ambiente naturale, abbandonano poi la piastrella e si trasferiscono autonomamente sul substrato naturale, dove verranno periodicamente monitorate dai ricercatori che ne seguiranno gli spostamenti.
Le operazioni su Linea Blu
Le operazioni di riposizionamento delle patelle saranno protagoniste di un servizio all’interno della trasmissione di RAI 1 Linea Blu, che andrà in onda sabato 28 luglio. La conduttrice Donatella Bianchi ha partecipato con il team di ricercatori all’operazione di installazione delle piastrelle con alcuni esemplari di Patella ferruginea ed ha intervistato, oltre al direttore dell’AMP Portofino Giorgio Fanciulli, anche Maria Chiara Chiantore, professore associato dell’Università di Genova.
Gli esemplari spostati in questi mesi dall’AMP di Tavolara a quella di Portofino, sono stati inizialmente trasferiti al laboratorio CNR-IBF di Camogli, dove sono state allestite le vasche per l’acclimatazione, prima dell’inserimento nella Zona A dell’AMP di Portofino. Alcune patelle sono state anche portate all’Acquario di Genova per approfondire le tecniche di mantenimento. È stata allestita una vasca espositiva di ambientazione mediterranea per mostrare al pubblico questo invertebrato e favorire così la sensibilizzazione alla tutela di questi animali, un tempo oggetto di indiscriminato consumo alimentare.
Gli avvistamenti
Il progetto Relife partecipa ad un’iniziativa di RAMOGE, accordo tra governo francese, governo italiano e Principato di Monaco, relativo alla protezione dell’ambiente marino e costiero compreso tra le aree costiere della Provenza, di Montecarlo e della Liguria.
RAMOGE lancia una campagna estiva di sensibilizzazione, per diventare osservatori partecipi e per collaborare attivamente alla conservazione della Patella ferruginea e di altre specie caratteristiche delle nostre coste. La Patella ferruginea è una specie attualmente molto rara lungo le coste settentrionali del Mediterraneo Occidentale, di cui è endemica.
Vive attaccata agli scogli del litorale, per lo più a pelo d’acqua. Con un diametro che può raggiungere i 10 cm, è una delle più grandi patelle del Mediterraneo. È considerata attualmente l’invertebrato marino più minacciato di estinzione in tutto il bacino ed è una specie protetta da convenzioni internazionali.
Chiunque la riesca ad avvistare lungo le coste della zona RAMOGE (che comprende della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, il Principato di Monaco e la Regione Liguria) o in altre zone del Mediterraneo occidentale, può mandare una foto alla pagina facebook di RAMOGE e gli esperti potranno confermare se si tratti effettivamente di un esemplare di Patella ferruginea, ricevendo così una preziosa segnalazione della sua presenza.
Come riconoscerla?
Attenzione perché può confondersi con altre specie di patelle. La conchiglia conica è a forma di “cappellino cinese”, i bordi della conchiglia sono dentellati e sono presenti dalle 30 alle 50 costolature radiali molto pronunciate. Il colore varia dal bruno al rossastro-ruggine. In caso di avvistamento, non bisogna staccarla dallo scoglio ma lasciarla nel suo ambiente naturale e inviare la segnalazione.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica