27 agosto 2019

Ragazzini catturano animali marini e li lasciano morire in spiaggia a Savona. Appello dell’Enpa: rispettare il mare e i suoi abitanti

27 agosto 2019

L'associazione animalista: "Non pescate o raccogliete nulla, rispettate ogni forma di vita marina e immergetevi solo con maschera e boccaglio"

Ragazzini catturano animali marini e li lasciano morire in spiaggia a Savona. Appello dell’Enpa: rispettare il mare e i suoi abitanti

L'associazione animalista: "Non pescate o raccogliete nulla, rispettate ogni forma di vita marina e immergetevi solo con maschera e boccaglio"

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L’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) di Savona ha lanciato un appello a rispettare il mare e le sue creature, dopo che nei giorni scorsi alcuni ragazzini sono stati sorpresi a catturare animali marini, per poi lasciarli morire sulla spiaggia del Prolungamento, davanti ai genitori indifferenti. Per fortuna, poco dopo, un turista che passava di lì ha raccolto e ributtato in mare gli animali ancora vivi.

“Non pescate o raccogliete nulla -si legge nell’appello dell’ente per la tutela degli animali- rispettate ogni forma di vita marina e immergetevi solo con maschera e boccaglio”. Infatti, se è giustamente proibito raccogliere sabbia per ricordo, lo dovrebbe essere anche, e a maggior ragione, cacciare e uccidere per svago granchi, pesci e meduse.

L’Enpa di Savona ha calcolato che nel corso dell’estate, nella sola riviera savonese, “verranno uccisi almeno 12 milioni tra pesci, crostacei e molluschi, in un mare già danneggiato pesantemente da inquinamento, diffusione della plastica, pesca professionale senza limiti e pesca sportiva senza regole, mancato recupero dei rifiuti sui fondali e delle reti perse o abbandonate e cambiamenti climatici”.

Secondo l’Enpa, infatti, per tutelare il mare e il suo ecosistema si fa ancora troppo poco. “Basti pensare -sottolinea- che le aree marine protette hanno superfici insignificanti, il fermo biologico è inutile (se non addirittura dannoso) e il consumo di pesce degli italiani è raddoppiato nel giro di pochi anni, favorito da campagne promozionali irresponsabili, dato che poi il pesce in vendita risulta essere per tre quarti d’allevamento (per ogni kg prodotto ne servono cinque di pesce selvatico pescato) o proveniente dall’estero”.

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