27 agosto 2019

Il cannone spara-salmoni: quando l’uomo arriva a supporto della natura

27 agosto 2019

Il tubo di Whoosh, che prende nome dalla società americana che lo ha inventato, sembrerebbe una soluzione innovativa al problema della migrazione dei salmoni

Il tubo di Whoosh, che prende nome dalla società americana che lo ha inventato, sembrerebbe una soluzione innovativa al problema della migrazione dei salmoni

3 minuti di lettura

Uno dei pesci più consumati e apprezzati in tutto il mondo, il salmone, torna a far parlare di sé con un video apparso in questi giorni su Twitter, che in poco tempo è diventato virale e ha fatto il giro del mondo. Il video mostra un salmone che viene immesso in un tubo e “sparato” per centinaia di metri di distanza, per poi arrivare in un altro bacino d’acqua, il suo luogo di riproduzione. Da qui nasce il nome di cannone spara-salmoni.

Si tratterebbe di una nuova invenzione mai vista prima, brevettata dalla società americana Whoosh, che dopo vari studi e prove è riuscita a dare un risvolto pratico a ciò che aveva progettato per lungo tempo. La volontà è stata quella di fronteggiare il problema della riproduzione dei salmoni, che in natura avviene in condizioni estreme.

salmoni che risalgono il torrente - fonte: Il Blog della Pesca

Salmoni che risalgono il torrente – fonte: Il Blog della Pesca

LA RIPRODUZIONE DEI SALMONI

Si tratta di uno dei momenti più affascinanti che la natura è in grado di regalarci. I salmoni nascono in acqua dolce, migrano in acqua salata per alcuni anni ed infine risalgono i torrenti verso i luoghi di riproduzione mossi dal loro istinto. La loro vita è caratterizzata da un continuo dispendio di energia.

La fase di riproduzione è quella più critica, in cui le probabilità di sopravvivenza si abbassano drasticamente. Oltre all’enorme sforzo che compiono per risalire i torrenti controcorrente, i salmoni diventano facile preda di orsi e altri animali che si aggirano nei pressi delle acque dolci.

Solo gli esemplari più forti e fortunati riescono a concludere il loro percorso di risalita fino al luogo di riproduzione. Questi luoghi sono caratterizzati da fondali bassi e ghiaiosi. Qui le femmine si accoppiano con i maschi e depongono migliaia di uova, per poi iniziare nuovamente la discesa del torrente fino a valle. Tuttavia, la maggior parte dei salmoni muore per sfinimento e stress.

LA NATURA IN PERICOLO

La crescente richiesta mondiale delle sue carni, molto prelibate e apprezzate in cucina soprattutto per creazione del sushi, ha portato negli anni ad una notevole riduzione delle popolazioni di salmoni selvatici. Per riuscire a soddisfare una tale domanda, sono nati diversi allevamenti dove i salmoni nascono e crescono in strutture artificiali.

A peggiorare definitivamente le cose, la costruzione di dighe nei corsi d’acqua. Ciò non permette più ai salmoni di seguire il loro naturale percorso di risalita per andare a riprodursi. Sono state create delle scale artificiali come via alternativa per i salmoni. Ma spesso risultano inefficaci perchè disorientano il pesce, che non trova così la via per risalire. Inoltre, lo sbarramento riduce notevolmente la percentuale di ossigeno presente nell’acqua, visto che l’acqua tende a stagnare e a non scorrere più come prima.

LA SOLUZIONE DI WHOOSH: IL CANNONE SPARA-SALMONI

Per riuscire a salvaguardare la specie, l’azienda statunitense Whoosh è riuscita a creare questa soluzione mai vista prima e che potrebbe far storcere il naso a molti. Si tratta di un lungo tubo pneumatico, simile a quelli usati per trasportare oggetti. L’oggetto che viene immesso, in questo caso il salmone, grazie alle differenze di pressione create, viene spinto verso una direzione.

Il materiale di cui è fatto garantisce assenza di attriti e un trasporto in totale sicurezza, senza ferire il pesce. Inoltre in alcuni punti viene convogliata dell’acqua per ossigenare i salmoni durante il trasporto. Una delle note positive di questo sistema è sicuramente la riduzione degli sprechi: la quantità d’acqua impiegata dalla struttura è assolutamente trascurabile rispetto a quella impiegata per le scale artificiali.

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