Coronavirus, Costa Crociere ferma le sue navi fino al 30 aprile. Il governo chiude i porti italiani alle navi passeggeri
Costa Crociere ha deciso per la sospensione volontaria delle sue crociere almeno sino al 30 aprile, in virtù delle ulteriori misure di contenimento legate alla pandemia di Covid-19
Costa Crociere ha deciso per la sospensione volontaria delle sue crociere almeno sino al 30 aprile, in virtù delle ulteriori misure di contenimento legate alla pandemia di Covid-19
A causa del protrarsi della situazione di emergenza legata alla pandemia globale di Covid-19 e dopo l’ulteriore introduzione di misure di contenimento come la chiusura dei porti e le restrizioni alla circolazione delle persone, Costa Crociere ha deciso di estendere la sospensione volontaria delle sue crociere fino al 30 aprile.
Le crociere attualmente in corso stanno invece terminando il loro attuale itinerario solo per consentire agli ospiti di sbarcare e tornare a casa. Costa Crociere sta provvedendo ad informare gli agenti di viaggio e i clienti interessati dai cambiamenti, che riceveranno un voucher equivalente a quanto incassato dalla compagnia, come forma di maggiore garanzia per i viaggiatori.
La diffusione del Coronavirus e le ulteriori restrizioni introdotte dai governi di tutto il mondo, a partire dall’Italia, hanno portato Costa Crociere ad annunciare, per la prima volta in oltre 70 anni di storia, prima lo stop di alcune navi, seguito pochi giorni dopo dall’annuncio della sospensione di tutte le crociere fino al 3 aprile. E ora la compagnia crocieristica genovese ha annunciato la sua decisione di fermare le navi fino alla fine di aprile.
Nel frattempo il Ministero dei Trasporti ha firmato con il ministro della Salute, il decreto con cui si sospendono i servizi di crociera per le navi passeggeri italiane e si blocca l’arrivo nei porti italiani delle navi da crociera battenti bandiera straniera. Per le navi battenti bandiera italiana, le società di gestione, gli armatori e i comandanti, una volta adottate tutte le misure di prevenzione sanitaria disposte, sono tenuti a sbarcare tutti i passeggeri presenti a bordo nel porto.
La procedura di sbarco prevede che i passeggeri italiani non positivi al Covid 19 possano rientrare con i dispositivi di sicurezza nelle loro abitazioni, con mezzi non di linea organizzati dall’armatore, per avviare il periodo di sorveglianza sanitaria fiduciaria domiciliare. Da quel momento, le navi battenti bandiera italiana non potranno più imbarcare passeggeri fino almeno al 3 aprile.
Anche per i passeggeri non positivi al Covid 19, ma stranieri, l’armatore dovrà organizzare il rientro in patria con mezzi non di linea. Per gli eventuali passeggeri positivi, o entrati a stretto contatto con un caso positivo, valgono le disposizioni sanitarie già vigenti, salvo diverse decisioni dell’autorità sanitaria.
Le navi passeggeri battenti bandiera straniera impegnate in servizi di crociera non potranno più fare ingresso nei porti nazionali. La prima nave che si è dovuta attenere alle disposizioni del decreto è stata la Costa Luminosa ormeggiata al porto di Savona.
Giuseppe Orrù
Argomenti: crociere, Daily Nautica, shipping