Coronavirus, via libera dal governo: i cantieri nautici riaprono il 4 maggio
La riapertura avverrà previa comunicazione al prefetto competente per territorio e nel pieno rispetto del "Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro"
La riapertura avverrà previa comunicazione al prefetto competente per territorio e nel pieno rispetto del "Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro"
Le attività manifatturiere, inclusi i cantieri nautici, potranno riaprire dal prossimo 4 maggio e da questa settimana possono già svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura. È quanto prevede il nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che avvia la cosiddetta Fase 2 dell’emergenza Coronavirus.
Il ministro della Salute, intanto, insieme ai colleghi dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e Trasporti, ha scritto al ministro dell’Interno per sottolineare che tra le “attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale che possono continuare l’attività” dovrebbero essere incluse anche quelle “orientate in modo prevalente alle esportazioni, il cui prolungamento della sospensione rischierebbe di far perdere al nostro Paese quote di mercato”.
Le imprese in questione (ai sensi dell’art. 2, comma 3, del DPCM 10 aprile 2020) potranno riaprire previa comunicazione al prefetto competente per territorio e nel pieno rispetto del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, siglato il 24 aprile scorso.
Ai fini dell’attestazione del “prevalente orientamento alle esportazioni”, Confindustria Nautica ha predisposto un form a disposizione delle aziende basato sui dati di settore elaborati dal proprio Ufficio studi. L’articolato dossier dal titolo “Riapertura controllata della filiera nautica” non solo è stato in grado di dimostrare tecnicamente il basso impatto di rischio delle attività nautiche, ma è stato anche la condizione pregiudiziale per la valutazione di riapertura da parte dell’esecutivo.
“Abbiamo per i nostri lavoratori – spiega Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica – il massimo del rispetto e per questo ci siamo particolarmente concentrati nell’elaborare ogni elemento utile a offrire le necessarie misure di tutela individuale e di controllo sanitario e nel definire i protocolli da adottare con i sindacati e le rappresentanze aziendali. Ringrazio il premier Conte e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mario Turco, per la grande attenzione dedicata al nostro comparto”.
Il prossimo obiettivo dell’associazione è ora il riavvio delle attività della filiera a contatto con il pubblico. “Attraverso precise misure – afferma Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica – riteniamo possibile rendere sicure anche queste attività. Come per le attività produttive, abbiamo predisposto un documento tecnico, che è già nelle mani della task force di Palazzo Chigi, dove sono indicate le misure di protezione individuale e di organizzazione aziendale per il contenimento della diffusione del virus, quelle di monitoraggio del personale e dei clienti, delle operazioni di imbarco/sbarco dei charter, le regole per la sanificazione e la pulizia e, infine, le norme di comportamento obbligatorie”.
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