Viaggio negli abissi dell’Oceano Antartico alla scoperta delle sue incredibili creature
Le condizioni meteorologiche e la distanza dalle basi di approvvigionamento rendono difficile portare a termine gli studi dei fondali marini di questo oceano
Le condizioni meteorologiche e la distanza dalle basi di approvvigionamento rendono difficile portare a termine gli studi dei fondali marini di questo oceano
L’Oceano Antartico è l’insieme dei mari che circondano il continente antartico, più a sud della latitudine 60° S, uno dei luoghi più freddi e inospitali del pianeta. Mentre al centro di esso si trovano appunto le terre emerse dell’Antartide, il confine settentrionale non è delimitato da linee di costa ma si fonde negli altri tre oceani: l’Atlantico, l’Indiano e il Pacifico.
Le condizioni fuori dall’acqua sono ovviamente estreme e difficili da affrontare per qualsiasi forma di vita, a causa delle basse temperature, dei venti e del buco dell’ozono. Le condizioni dei mari non sono diverse: temperature che possono arrivare a 2°C sottozero, forti tempeste, ghiacci e iceberg. Inoltre, anche qui si sente l’effetto del buco dell’ozono, a causa del quale la presenza del fitoplancton, base della catena alimentare marina, è diminutita del 15%.
Con queste condizioni meteorologiche avverse, in aggiunta alla distanza dalla civiltà e da tutte le basi di approvvigionamento, gli studi dei fondali marini sono chiaramente all’inizio e non semplici da portare a termine. Come vi immaginate la vita marina in queste acque? Un deserto fatto di roccia, sabbia e ghiaccio, penso. In effetti, nessuno sapeva davvero cosa ci fosse nel profondo dell’Oceano Antartico.
Adesso, però, abbiamo la tecnologia per raggiungere le profondità oceaniche e la società di ricerche americana OceanX è riuscita ad offrire ad ogni appassionato di mare la possibilità di scoprirle attraverso i suoi straordinari filmati. OceanX ha accompagnato lo scienziato ed esploratore Jon Copley, specializzato nello studio delle acque profonde, a visitare le acque antartiche a 1000 metri sotto la superficie dall’interno di un sommergibile, per poi preparare il documentario “Blue Planet II” per la BBC. Le creature esotiche che hanno trovato in quelle acque non potranno che stupire chi guarderà il loro meraviglioso filmato.
Paolo Ponga
Argomenti: Daily Nautica