06 settembre 2020

“Reti fantasma”, in un anno rimosse dai fondali 6 tonnellate di reti da pesca abbandonate

06 settembre 2020

L'operazione "Reti fantasma" rientra nel progetto "PlasticFreeGC" per il contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare

“Reti fantasma”, in un anno rimosse dai fondali 6 tonnellate di reti da pesca abbandonate

L'operazione "Reti fantasma" rientra nel progetto "PlasticFreeGC" per il contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare

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In un anno la Guardia Costiera ha recuperato dai fondali marini e avviato al corretto iter per la distruzione ben 6 tonnellate di reti da pesca abbandonate. È quanto emerge dal bilancio annuale dell’iniziativa “Reti fantasma“, che rientra nel progetto “PlasticFreeGC” per il contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare.

Avviata il 9 luglio 2019 a Fiumicino, alla presenza del ministro dell’Ambiente Sergio Costa e del comandante generale della Guardia Costiera Giovanni Pettorino, l’operazione ha richiesto l’impiego della componente subacquea della Guardia Costiera dislocata sull’intero territorio nazionale.

“L’attività condotta dai nuclei subacquei della Guardia Costiera – ha spiegato Costa – ha portato alla rimozione dai fondali marini di 6 tonnellate di plastiche disperse in mare, pari a titolo esemplificativo a circa 200 mila bottiglie di plastica. Un risultato importante se pensiamo che le reti fantasma sono responsabili dell’alterazione dell’ecosistema marino per la dispersione nell’ambiente delle micro-particelle sintetiche delle quali sono composte”.

Non solo ma queste reti, se lasciate in mare, continuano a “pescare” in maniera passiva, danneggiando l’habitat marino, uccidendo gli animali che vi rimangono intrappolati e minacciando la sicurezza di sub e bagnanti.

I lavori di rimozione delle reti sono stati preceduti da una fase preliminare di raccolta delle informazioni, che ha interessato tutti i comandi territoriali della Guardia Costiera, le categorie professionali operanti sul mare e le associazioni ambientaliste. Con le informazioni raccolte è stata quindi effettuata una prima mappatura generale, che ha individuato la collocazione delle reti fantasma lungo le coste e che verrà costantemente aggiornata con nuovi dati reperiti da tutto il Paese.

L’iniziativa, ancora in corso, proseguirà nei prossimi mesi e si inserisce in una più ampia campagna comunicativa sul tema della sensibilità ambientale condotta dal Ministero dell’Ambiente e dal Comando Generale della Guardia Costiera, di cui fa parte anche lo spot in onda su tutti i canali RAI con protagonista Enrico Brignano, realizzato allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla nuova problematica della dispersione nell’ambiente dei dispositivi di protezione individuale utilizzati per contenere l’emergenza sanitaria Covid-19.

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