11 settembre 2020

Al Porto Antico di Genova inaugurato il terzo “cestino mangiaplastica”

11 settembre 2020

Con l'installazione del terzo Seabin, il potenziale di raccolta dei detriti nello specchio acqueo del Porto Antico di Genova raggiunge la tonnellata e mezza l'anno

Al Porto Antico di Genova inaugurato il terzo “cestino mangiaplastica”

Con l'installazione del terzo Seabin, il potenziale di raccolta dei detriti nello specchio acqueo del Porto Antico di Genova raggiunge la tonnellata e mezza l'anno

4 minuti di lettura

Al Porto Antico di Genova è stato appena consegnato dal Rotaract Club Genova Nord-Nord Ovest il terzo Seabin, il dispositivo “mangiaplastica” che contribuisce alla pulizia dei mari raccogliendo ogni anno fino a mezza tonnellata di rifiuti plastici galleggianti (tra cui le microplastiche fino a 2 mm di diametro e le microfibre fino a 0,3 mm).

“Abbiamo portato avanti questa iniziativa – spiega Silvia Dalmati, presidente del Rotaract Club Genova Nord-Nord Ovest – nel quadro degli obiettivi proposti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Questo traguardo è stato raggiunto grazie al contributo e all’impegno dei soci del mio club, al sostegno dei club Rotary e a quello di tutti coloro che hanno partecipato ai nostri eventi. La nostra iniziale intenzione sarebbe stata quella di donare al Porto Antico un numero più consistente di dispositivi ma gran parte delle nostre risorse economiche sono state utilizzate per far fronte all’emergenza Covid-19″.

Fondato nel 1987 sotto il patrocinio e l’assistenza del Rotary International, il Rotaract è un’associazione la cui filosofia è promuovere cambiamenti positivi e duraturi attraverso l’impegno e la professionalità dei propri soci, allo scopo di soddisfare le esigenze della comunità locale.

Con l’installazione del terzo Seabin, dopo quelli donati da Klm e da Grohe, il potenziale di raccolta dei detriti nello specchio acqueo del Porto Antico raggiunge la tonnellata e mezza l’anno: si tratta in prevalenza di plastiche, microplastiche e cicche di sigaretta prelevate da GE.AM nell’ambito della raccolta differenziata che si svolge nell’area da alcuni anni. L’intento, grazie all’intervento di ulteriori soggetti particolarmente sensibili al tema della sostenibilità, è quello di installare nel medio periodo almeno altri 4 dispositivi nelle marine in concessione alla società.

Questo progetto rientra in quella serie di grandi e piccoli interventi che concorrono alla riduzione dell’inquinamento delle acque e dell’aria, alla riduzione dei consumi di materiali plastici e alla realizzazione dei 10 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’AIVP, l’associazione internazionale delle città portuali. Sottoscritta nel febbraio di quest’anno da Mauro Ferrando, presidente di Porto Antico Genova SpA, l’agenda si basa sull’assunto scientifico, ormai condiviso a livello globale, che le regioni costiere e le città portuali sono esposte pesantemente alle conseguenze dei cambiamenti climatici, causati anche dall’inquinamento da plastica.

“La politica intrapresa da Porto Antico in questi anni – afferma Ferrando – ha prodotto risultati tangibili ed estremamente confortanti per la prosecuzione dei nostri progetti. Oltre 1,1 milioni sono stati i kw prodotti dal nostro impianto fotovoltaico negli ultimi 5 anni. L’elettrificazione delle banchine ha ridotto i costi di gestione degli yacht ormeggiati a Molo Vecchio e migliorato la qualità dell’aria, azzerando le emissioni e i rumori dei motori delle imbarcazioni durante la sosta in porto, mentre il completamento in corso della sostituzione dei lampioni tradizionali con i LED porterà un risparmio di energia di oltre il 60%“.

“Si aggiungano poi – prosegue il presidente di Porto Antico Genova SpA – le attività che contribuiscono ad agevolare ulteriormente i nostri stili di vita, come l’uso delle borracce, la semplificazione nel reperimento di acqua depurata in alcuni degli esercizi pubblici dell’area e le colonnine di ricarica per le auto elettriche, oggi cinque di cui una superfast. Nelle prossime settimane partiranno i lavori di sostituzione della centrale termica del Mandraccio, che certamente consentirà ulteriori efficientamenti e riduzione di emissioni”.

“L’installazione del Seabin – conclude Francesco Maresca, assessore allo Sviluppo economico portuale e logistico del Comune di Genova – segue le altre già effettuate di recente e conferma l’attenzione che Porto Antico e Comune di Genova hanno per la tutela dell’ambiente e, in particolare, del mare. Siamo tutti impegnati per una città circolare e per un sistema urbano sempre più rigenerativo ed ecocompatibile“.

inaugurazione del terzo Seabin al Porto Antico di GenovaSecondo i dati raccolti dal WWF, ogni anno si producono nel mondo 310 milioni di tonnellate di plastica (contro i 15 milioni del 1964), di cui 100 milioni vengono disperse in natura. In particolare, ogni anno finiscono in mare circa 8 milioni di tonnellate di plastica (di cui il 7% nelle acque del Mediterraneo), che in pratica corrispondono a 33.800 bottigliette di plastica gettate al minuto.

A questo si devono poi aggiungere circa 6 mila miliardi di sigarette consumate all’anno, che equivalgono a 18 miliardi al giorno. I filtri delle sigarette sono composti di una plastica chiamata diacetato di cellulosa e quando vengono gettati nell’ambiente non si butta via solo plastica ma anche nicotina, metalli pesanti e altre sostanze chimiche che danneggiano la flora e la fauna (fonte National Geographic).

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1 commento

  1. Tealdo Tealdi says:

    Perché questi dispositivi, che esistono da anni, non sono resi obbligatori? Nel porto di Genova che ne vorrebbero diversi e così negli altri porti. Stessa cosa per le colonnine per barche elettriche. Anche se un mercato ancora agli inizi dovrebbero essere obbligatorie, come sarà in Francia l’anno prossimo, se non sbaglio, per porti sopra i 100 posti barca