A cura di Ilaria Ugolini

I log book del capitano di lungo corso Francesco Gerolamo Ansaldo

I bellissimi log book dove il capitano genovese Francesco Gerolamo Ansaldo annotava informazioni e curiosità

I log book del capitano di lungo corso Francesco Gerolamo Ansaldo
A cura di Ilaria Ugolini

I log book del capitano di lungo corso Francesco Gerolamo Ansaldo

I bellissimi log book dove il capitano genovese Francesco Gerolamo Ansaldo annotava informazioni e curiosità

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Oltre ai diari del marino, presso gli archivi della Fondazione Ansaldo di Genova vengono conservati i log book dove il capitano di lungo corso Francesco Gerolamo Ansaldo registrava in modo preciso e dettagliato ogni avvenimento relativo alla vita di bordo, arricchendoli di aneddoti e bellissimi disegni

Oltre alla vita di bordo con le sue difficoltà, alla navigazione, ai violenti temporali e alle giornate di bonaccia, in questi diari Francesco Gerolamo Ansaldo racconta anche la meraviglia di fronte alla vastità del mare e delle sue creature e l’incessante desiderio di scoperta, di incontrare genti di terre lontane, con i loro usi e costumi.

Nel log book relativo al suo primo viaggio a bordo del piroscafo Bormida, in cui trascorse 13 mesi di navigazione tra Anversa e Hong Kong, il capitano segnò meticolosamente in azzurro le rotte incerte e in rosso le rotte pericolose raccogliendo così informazioni preziose per la navigazione.

Sempre nello stesso diario si trova l’interessante descrizione di come si forma una tromba d’aria. Qui un piccolo estratto di quando ne incontrò una nel 1892 in viaggio verso Bombay.

“Alle 8.00 osservo una magnifica tromba – scriveva il capotano di lungo corso – un largo tubo di nubi forma come una guaina ad una bianca striscia serpeggiante che spicca bianchiccia sul nero della nube in alto, e nera sul chiaro dell’orizzonte al basso e scende al mare assottigliandosi man mano”.

“Questa striscia – spiegava Francesco Gerolamo Ansaldo – serpeggia come una biscia rapidamente. Il mare al basso turbina formando un ventaglio di spuma che poi ricade alle parti come un salice piangente. Dopo un po’ di tempo la striscia si rompe, il mare si calma e l’imbuto rientra lentamente nella nube”.

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