Pienone di barche e megayacht all’arcipelago de La Maddalena: il video dall’alto è impressionante
In un video diventato virale sui social, è possibile ammirare l'Arcipelago de La Maddalena dall'alto. Oltre alla bellezza naturalistica, colpisce il numero impressionante di barche che hanno dato fondo all'ancora
In un video diventato virale sui social, è possibile ammirare l'Arcipelago de La Maddalena dall'alto. Oltre alla bellezza naturalistica, colpisce il numero impressionante di barche che hanno dato fondo all'ancora
Centinaia di barche alla fonda nell’arcipelago de La Maddalena. La vista dall’elicottero è impressionante e il numero di unità all’ancora colpisce ancora più della bellezza di uno degli specchi acquei più incantevoli del mondo.
Nel video pubblicato su Twitter da @NavigoPerCaso scorrono le immagini riprese da un elicottero che sta sorvolando il famoso arcipelago del nord della Sardegna, prima di atterrare. Impossibile non notare le tante, tantissime barche che hanno dato fondo all’ancora tra i fondali cristallini delle “sette sorelle”, come sono chiamate le isole dell’arcipelago de La Maddalena.
Si va dai megayacht, fino ai gommoni e ai natanti che si possono noleggiare a giornata, senza patente nautica, dai tanti operatori che hanno il loro ufficio sui pontili dei porti turistici maddalenini o della costa di Palau e dintorni.
La migliore dimostrazione di un periodo particolarmente propizio, per usare un eufemismo, per la nautica e di come l’Italia sia tornata ad essere una destinazione in grado di attrarre armatori e diportisti da tutto il mondo. Due constatazioni che inevitabilmente sono legate alla pandemia.
Fin dalla scorsa estate, infatti, la nautica ha subito un nuovo rilancio proprio a causa dell’emergenza sanitaria, qualificandosi come vacanza sicura e protetta, che permette di isolarsi con la propria famiglia o con i propri amici lontano dalla folla vacanziera. Lo stesso per la “destinazione Italia”, scelta anche quest’anno da molti connazionali per evitare quarantene o problemi legati agli ingressi in altri Paesi e al ritorno in patria.
Visto così è uno spettacolo incredibile: il mare italiano pieno di barche e yacht che la sera tornano in porto o raggiungono la terraferma con il tender, per consumare nei ristoranti, nei locali e nelle boutique del Belpaese. Insomma, per far girare l’economia. La conferma, insomma, che è un momento d’oro per la nautica e che la Sardegna sta registrando un vero e proprio boom di turisti.
Alcuni, vedendo questo video che da alcuni giorni è diventato virale sui social, hanno però sollevato critiche e perplessità, legate soprattutto alla tutela dell’ambiente. Queste acque sono protette dal Parco Nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena, dove troviamo paesaggi stupendi e altrettanti ecosistemi fragili. Secondo alcuni, quindi, questo “sovraffollamento” di barche metterebbe a rischio i delicati equilibri naturalistici di questo tratto di mare e di costa.
Video: Twitter / @NavigoPerCaso
Argomenti: Daily Nautica
Poi parlano di crisi. Tutti evasori, grazie allo stato.
Che schifo. Tutto in nome del guadagno
Vivo e lavoro dove è stato fatto il video…è una vergogna,l’ambiente non è tutelato,non c’è nessun tipo di controllo né ambientale né legale…l’abusivismo dilaga e l’enteparco non predispone neppure le boe atte ad ormeggiare senza danneggiare il fondale,le spiagge più belle sono ormai sparite “attaccate”agli asciugamani delle migliaia di persone che le visitano ogni giorno senza controllo…uno schifo.
Semplicemente disgustoso e inaccettabile. Concentrato in uno dei più belli posti al mondo, c’è in assoluto il peggio che la nautica da diporto può esprimere. Incompetenti , arroganti e maleducati ,ai quali purtroppo fanno fare quello che vogliono. Barche a motore che non rispettano le precedenze e che nelle loro gare al rientro nei porti di Porto Cervo,Porto Rotondo e Poltu Quatu,ecc. mentre veleggi tranquillamente ti passano appositamente davanti alla prua per poi ridere guardandoti dall’ alto dei flybridge mentre balli in balia delle loro onde.Pseudodiportisti che danno fondo all’ancora senza alcun calumo e ripetono l’ ancoraggio decine di volte strappando foreste di poseidonia. E dei gommoni con 40 hp ( in realtà 70 ) noleggiati senza patente,ne vogliamo parlare? Come mettere un mitra nelle mani di un bambino. C’è anche il problema degli elicotteri sui grandi yacht. Per decine di minuti scaldano i motori con un rumore assordante e lo smog insopportabile e poi si libbrano finalmente in volo in una gara a chi lo possiede più grande.. Una violenza all’ ambiente di questo tipo, è intollerabile. La Sardegna e i suoi abitanti non hanno bisogno di questo turismo.
Con una migliore organizzazione si potrebbero raggiungere obiettivi sostenibili: Campi boe suddivisi per metratura imbarcazioni prenotabili esclusivamente online. Chi non ha prenotato non può’ ormeggiare. Si evitano sovraffollamenti, ancore che scavano il fondale, incidenti. Chi ormeggia deve possedere una sorta di “green pass” che certifica l’installazione del serbatoio acque nere.
L’ente Parco oramai si limita a verificare che sia stato pagato il permesso per transitare ed ancorare nelle acque del parco !!!!
Non c’è più traccia di gavitelli che evitano di dare ancora sulla vegetazione e le acque cristalline delle famose “piscine ” tra Budelli e Razzoli sono letteralmente coperte da gommoni, motoscafi e catamatani !!!! Una vergogna !!!!!
Hanno perfettamente ragione gli ambientalisti….andrebbe regolamentata sopratutto la permanenza di giorni e notti di natanti vari in questo incantevole posto che la tanta affluenza sta deteriorando.