La leggenda del polpo che difese Tellaro
Alla scoperta della leggenda del polpo che salvò il borgo ligure da un'incursione dei pirati
La leggenda del polpo che difese Tellaro
Alla scoperta della leggenda del polpo che salvò il borgo ligure da un'incursione dei pirati
In Italia ci sono molti luoghi legati a doppio filo alla poesia e alla letteratura. Tra questi c’è un gioiello ligure, Tellaro, frazione più orientale di Lerici, in provincia della Spezia, che dal 2004 è stato inserito tra i borghi più belli d’Italia.
Il borgo marinaro è stato meta e rifugio di molti artisti nel corso dei secoli: Mary e Percy Bysshe Shelley lo scelsero come dimora all’inizio dell’Ottocento, mentre cento anni dopo fu la volta di Virginia Woolf e D.H. Lawrence. Non possiamo, poi, dimenticare lo scrittore e giornalista Mario Soldati, che vi si trasferì negli anni Sessanta, ed Eugenio Montale, che al borgo spezzino dedicò la poesia “Verso Tellaro”.
Arroccato su una scogliera che si affaccia sul Golfo della Spezia – soprannominato Golfo dei Poeti non a caso – Tellaro è stato avamposto difensivo dell’antico insediamento romano di Barbazzano, paesino limitrofo oggi abbandonato, che nella notte di Natale del 1400 venne raso al suolo dai saraceni. E proprio ai saraceni è legata la leggenda del polpo, considerato un animale portafortuna in alcune culture marinare.
Il salvataggio del polpo campanaro
Tellaro era sorvegliato da una sentinella che, in caso di pericolo, doveva immediatamente suonare le campane della chiesa di San Giorgio per avvisare gli abitanti. Durante una notte tempestosa, la vedetta, convinta che nessuno avesse il coraggio di avventurarsi in mare, si addormentò serena.
Poco dopo, però, i pirati saraceni si avvicinarono alla riva, pronti ad attraccare. Improvvisamente si udirono le campane suonare: i tellaresi si svegliarono all’istante e si precipitarono a difendere il borgo. Una volta respinti i saraceni, si chiesero chi fosse stato a salvarli e, con molta sorpresa, si accorsero del polpo abbarbicato al campanile con i suoi maestosi tentacoli.
La leggenda trae origine da un fatto realmente accaduto. Nel 1660, durante un’incursione notturna, un gruppo di saraceni guidati da Gallo D’Arenzano tentò una fallita offensiva al borgo. Una targa affissa all’esterno della chiesa di San Giorgio ricorda l’avvenimento. Da allora il polpo è diventato il simbolo del paese.
Fonte foto: https://borghipiubelliditalia.it/borgo/tellaro/
Argomenti: Daily Nautica