16 febbraio 2022

L’Italia si mobilita per riavere il “Destriero”, il monoscafo che stabilì il record di traversata atlantica

16 febbraio 2022

L'obiettivo della Commissione Motorismo Storico è riportare l’imbarcazione in Italia e avviare un'iniziativa per restaurare e rendere fruibile la nave al pubblico

L’Italia si mobilita per riavere il “Destriero”, il monoscafo che stabilì il record di traversata atlantica

L'obiettivo della Commissione Motorismo Storico è riportare l’imbarcazione in Italia e avviare un'iniziativa per restaurare e rendere fruibile la nave al pubblico

3 minuti di lettura

Il 9 agosto del 1992, seguendo la rotta del mitico Nastro Azzurro, il Destriero, un gioiello della navalmeccanica italiana, stabiliva il record di velocità media di attraversamento dell’ oceano Atlantico.

Una “cavalcata” senza sosta e senza rifornimento di 58 ore, 34 minuti e 50 secondi, per percorrere 3016 miglia nautiche dal Faro di Ambrose Light al largo di New York fino al faro di Bishop Rock nelle Isole Scilly in Inghilterra. Ad accogliere l’imbarcazione, una frase, rimasta scolpita nella storia: “Buongiorno Destriero, non vi aspettavamo così presto” .

Così, navigando ad una velocità media di 53,09 nodi, con punte di 66 nodi, la nave Destriero entrava nella storia, stabilendo un record che ancora oggi rimane imbattuto e strappando al catamarano britannico Hoverspeed, con 21 ore e mezza di anticipo, il precedente primato, conquistato nel 1990.

Che fine ha fatto oggi il Destriero?

A pochi mesi dalla celebrazione dei 30 anni da quell’impresa, si torna a parlare della celebre nave e di quella epica traversata. Il Destriero, dopo i fasti che l’hanno visto protagonista, si trova oggi in stato di abbandono su una banchina lungo il fiume Weser, nell’area dei cantieri Lurssen di Lemwerder, a Brema, in Germania.

Alberto Scuro, presidente della Commissione Motorismo Storico degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, ha così deciso di inviare al principe Karim Aga Khan, proprietario dell’imbarcazione e tra i fautori dell’impresa, una formale richiesta per ricevere informazioni sul monoscafo ed attivare un’azione di recupero dell’imbarcazione.

Allo stesso tempo, con un’interrogazione scritta rivolta al ministro della Cultura Dario Franceschini e al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, più di 30 parlamentari hanno voluto appoggiare l’iniziativa di Alberto Scuro, chiedendo ai ministri quali attività intendono intraprendere per riportare nave Destriero in Italia e riconoscerne l’importanza come bene appartenente al patrimonio culturale italiano. L’obiettivo della Commissione Motorismo Storico sarebbe infatti quella di avviare un’iniziativa per restaurare e rendere fruibile la nave al pubblico.

Nave Destriero orgoglio della navalmeccanica italiana

Progettato da Donald Lee Blount e realizzato da Fincantieri nel 1991, in meno di un anno, negli stabilimenti di Muggiano e di Riva Trigoso, con la consulenza stilistica di Pininfarina, il Destriero è un monoscafo in alluminio con carena a V, lungo 67 metri e largo 13. Con i suoi 60 mila cavalli di potenza, poteva raggiungere una velocità media superiore ai 60 nodi. Quando è stato varato, era la più grande imbarcazione in alluminio mai costruita, con i più grandi idrogetti al tempo mai progettati e prodotti.

 

 

In copertina Nave Destriero credit  Dlba naval architects – instagram

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2 commenti

  1. Domenico Oliviero says:

    in fatto di cantieristica navale l’Italia nn è stata mao seconda a nessuno…

  2. Udo Stern says:

    We a group of speedboat enthusiasts highly appreciate the initiative of Albert Scuro. As the turbines are from MTU Germany we suggested to form an Italian&German crew to win now finally the originally in 1992 envisaged legendary Blue Riband and to hand over the Trophae to Aga Khan