13 settembre 2019

A Marina degli Aregai installato il dispositivo “mangiaplastica” Seabin

13 settembre 2019

Questo innovativo "cestino del mare" contribuirà alla pulizia delle acque recuperando circa 1,5 kg di rifiuti al giorno

A Marina degli Aregai installato il dispositivo “mangiaplastica” Seabin

Questo innovativo "cestino del mare" contribuirà alla pulizia delle acque recuperando circa 1,5 kg di rifiuti al giorno

3 minuti di lettura

Nel porto turistico Marina degli Aregai a Santo Stefano al Mare, in provincia di Imperia, è stato appena installato un Seabin, il dispositivo “mangiaplastica” che contribuirà ad un’efficace e continuativa pulizia delle acque, recuperando circa 1,5 kg di rifiuti al giorno, ovvero oltre 500 kg di detriti all’anno, tra cui le microplastiche fino a 2 mm di diametro e le microfibre fino a 0,3 mm.

L’installazione di questo innovativo “cestino del mare”, in funzione 24 ore su 24 grazie all’azione naturale del vento e delle correnti, è stata supportata da Geomagworld SA, azienda leader nel settore dei giocattoli magnetici, che ha deciso di impegnarsi attivamente per la salvaguardia dei mari aderendo a LifeGate PlasticLess®, progetto di raccolta dei rifiuti plastici galleggianti nelle acque dei porti e nei circoli nautici, volto alla diminuzione dell’inquinamento e alla promozione di un modello di economia e di consumo circolare.

Da settembre 2018 i dispositivi Seabin hanno raccolto più di 2 tonnellate di detriti, pari al peso di quasi 140 mila bottigliette di plastica. L’inaugurazione del nuovo dispositivo, svoltasi presso l’Aregai Marina Hotel, ha visto la partecipazione delle autorità locali, tra cui Marco Scajola (assessore regionale all’Urbanistica, Pianificazione territoriale ed Edilizia), Giovanni Berrino (assessore alle Politiche dell’Occupazione, Trasporti, Turismo e Personale) e l’ammiraglio Nicola Carlone (direttore marittimo della Liguria) e di Sabina Airoldi, direttore di progetto e coordinatore scientifico dell’Istituto Tethys. A fare gli onori di casa il presidente del Gruppo Cozzi Parodi, Beatrice Parodi.

“Il tema della responsabilità ambientale -ha dichiarato Filippo Gallizia, general manager di Geomagworld SA- è fondamentale per la nostra azienda. Da sempre coniughiamo la qualità dei nostri giocattoli con l’elevato grado di sostenibilità del nostro sito produttivo ma abbiamo deciso di fare di più. Ci stiamo impegnando ogni giorno per migliorare il nostro modello di business, a partire dai processi produttivi, fino ad arrivare alle iniziative di marketing”.

“Già dal 2020 -ha spiegato Gallizia- sostituiremo i materiali plastici dei nostri prodotti con polimeri provenienti da fonti riciclate, con l’obiettivo per i prossimi anni di convertire quasi interamente la nostra produzione. Allo stesso tempo cerchiamo di perseguire il nostro scopo educativo, diffondendo i messaggi positivi di rispetto per l’ambiente, anche attraverso i nostri ambassador, come Ambrogio Beccaria, che proprio tra pochi giorni, a bordo della sua barca, affronterà la regata oceanica Mini Transat cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale della sua traversata”.

“È anche grazie ad Ambrogio e alla mia passione personale per la vela -ha concluso il general manager- che ci siamo resi conto dell’urgenza di ‘fare qualcosa’ per tutelare i nostri mari. Tramite l’adesione al progetto LifeGate PlasticLess® e la sponsorizzazione di un nuovo Seabin, pensiamo di dare un piccolo ma significativo contributo in questo senso, certi che i grandi risultati si ottengano sommando azioni concrete con continuità e convinzione”.

“Siamo felici -ha commentato Enea Roveda, CEO di LifeGate- di iniziare questa collaborazione con Geomagworld, valido alleato alla prima sfida italiana rivolta alla pulizia dei mari dai rifiuti plastici. Dopo il successo del primo anno di attività, l’obiettivo è quello di continuare questo percorso per diffondere la presenza dei Seabin di LifeGate PlasticLess® in tutto il territorio nazionale e nel resto d’Europa, ridurre i rifiuti plastici presenti nelle acque dei nostri mari, laghi e fiumi e creare maggiore consapevolezza su questa problematica ambientale oggi così importante”.

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1 commento

  1. Domenico Pagano says:

    Il Seabin (bidone del mare) è veramente un Bidone vi spiego perché: è azionato da una pompa sommersa che consuma 0,5 kW ora circa 1000 Euro anno, necessita di manutenzione continua, un addetto deve giornalmente pulire il filtro raccoglitore, una volta al mese i denti dì cane e le cozze che si attaccano alla struttura devono essere rimossi, in caso di mareggiate alghe e legni galleggianti ne impediscono il funzionamento, gli ctenofori (noci di mare) vengono inghiottite e vanno ad ostruire il filtro ovviamente morendo, tirate Voi le conclusioni.?