I banchi di ostriche del Mare del Nord
Iniziato un nuovo progetto per la formazione di reef marini fatti di ostriche nelle acque al largo della costa belga del Mare del Nord: fungeranno da centro per la biodiversità e favoriranno il ripopolamento delle acque
Iniziato un nuovo progetto per la formazione di reef marini fatti di ostriche nelle acque al largo della costa belga del Mare del Nord: fungeranno da centro per la biodiversità e favoriranno il ripopolamento delle acque
Il programma LIFE Belgium for Biodiversity (LIFE B4B) è uno dei primi progetti strategici per la salvaguardia della natura inseriti nel programma europeo LIFE, uno strumento di finanziamento dell’UE per l’ambiente e l’azione per il clima. LIFE B4B mira a contribuire alla protezione dell’ambiente naturale e al ripristino della biodiversità in Belgio, in particolare con l’attuazione di misure per le acque marine che possano migliorare l’integrità delle aree protette e lo stato di conservazione delle specie e degli habitat vitali. Il progetto è seguito da un consorzio di quattordici partner, tra cui centri di ricerca, università e aziende.
Nell’ambito di questo programma è stato dato il via a BELREEFS, il primo progetto pilota offshore per il ripristino su larga scala dei reef di ostriche nella parte belga del Mare del Nord. Le barriere di ostriche piatte sono state storicamente una componente strutturale ed ecologica dominante degli ecosistemi marini, contribuendo alle economie costiere per secoli. Le ostriche sono spesso chiamate “ingegneri degli ecosistemi“, perché creano habitat che sostengono interi cicli di vita marina. Tuttavia, la maggior parte dei vasti banchi di ostriche europei è scomparsa alla fine del XIX secolo a causa dell’influenza umana, principalmente per la pesca eccessiva e le attività di disturbo dei fondali marini.
Nel XX secolo la specie è stata anche colpita dal parassita delle ostriche Bonamia ostreae, importato dalla California in Europa intorno al 1979, probabilmente tramite il trasporto di ostriche. In Francia, Paesi Bassi e Belgio le restanti ostriche piatte europee sono quasi completamente scomparse a causa di questo parassita. Il ripristino delle ostriche piatte al largo è quindi un compito molto impegnativo, che può avere successo solo attraverso approcci innovativi e creativi. Il governo belga, l’industria e la scienza stanno unendo le forze per affrontare questa complessa sfida. La complessità del supporto logistico e la sensibilità delle ostriche ai disturbi (durante la semina, il trasporto e l’installazione in mare) richiedono infatti conoscenze approfondite che coprono diversi campi di competenza.
Il progetto BELREEFS è unico sotto diversi aspetti. È la prima volta che il ripristino delle ostriche avviene in mare aperto su grande scala, partendo dalla ricerca del migliore substrato, passando per l’impianto a terra e infine al suo deposito in mare aperto. Le barriere verranno impiantate dove storicamente si trovavano i banchi di ostriche e saranno monitorate per diversi anni per valutare il successo dell’operazione. L’obiettivo è quello di ottenere una barriera di ostriche autosufficiente e rigogliosa che supporti gli ecosistemi marini.
“Vogliamo creare un reef di ostriche – ha spiegato Vicky Stratigaki, ingegnere e coordinatrice del progetto BELREEFS presso l’azienda Jan De Nul Group – autosufficiente. La nostra ambizione è quella di realizzare un ripristino naturale a lungo termine, senza ulteriori interventi umani. Una delle scelte che stiamo prendendo per raggiungere questo obiettivo è quella di installare le barriere di ostriche dove storicamente si trovavano: nei cosiddetti letti di ghiaia“.
“L’ostrica europea – ha aggiunto Senne Aertbeliën dell’FPS Public Health, il Dipartimento per l’ambiente marino – è sempre stata una specie fondamentale nel nostro Mare del Nord ma è quasi completamente scomparsa. Il recupero attivo di queste popolazioni animali è quindi una priorità per noi. Il fatto di poter collaborare su questa scala con scienziati e aziende è un risultato unico”.
