14 marzo 2018

#CleanSeas, più rifiuti che pesci in mare entro il 2050: ecco il piano anti-plastica del governo neozelandese

14 marzo 2018

Il governo della Nuova Zelanda si unisce alla campagna di CleanSeas per ridurre l'inquinamento da plastica nei mari

Turn the Tide On Plastic in navigazione durante la sesta tappa della Volvo Ocean Race 2018. #CleanSeas

Il governo della Nuova Zelanda si unisce alla campagna di CleanSeas per ridurre l'inquinamento da plastica nei mari

3 minuti di lettura

Turn the Tide On Plastic tradotto in italiano suona come “Invertire la rotta sulla Plastica” ed è il nome di uno dei 7 equipaggi della Volvo Ocean Race. Proprio in questi giorni, durante la tappa di Auckland della famosa regata, il governo neozelandese ha ufficializzato la sua discesa in campo a sostegno del progetto CleanSeas – Ripuliamo i mari – portato avanti dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.

CleanSeas, la Nuova Zelanda inverte la rotta: i 5 punti del programma anti-plastica

Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, gli scienziati hanno stimato che al momento ci siano circa 150 milioni di tonnellate di plastica in mare e che di questo passo, entro il 2050 il peso dei rifiuti supererà quello dei pesci. Il governo neozelandese, aderendo al progetto, si è posto subito un obiettivo ambizioso a breve termine: ridurre in modo significativo i materiali da smaltire entro il 2020.

Il piano neozelandese è articolato in 5 punti semplici ed efficaci:

  • Bandire i prodotti contenenti microsfere di plastica (entro giugno diventerà realtà)
  • Sviluppare alternative ai sacchetti di plastica monouso 
  • Supportare la raccolta dati dei rottami raccolti sulle coste
  • Finanziare iniziativeper l’ecosostenibilità attraverso il Fondo di riduzione rifiuti
  • Riesaminare l’attuazione della legge sulla minimizzazione dei rifiuti per sfruttarla maggiormente e potenziarla

“Siamo entusiasti dell’adesione della Nuova Zelanda -ha commentato Erik Solhemien, presidente del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente- nella lotta contro l’inquinamento dei mari. Speriamo che anche altre nazioni seguano l’esempio e si uniscano a noi”.

L’enorme ritorno mediatico garantito dalla Volvo Ocean Race è un’ottima vetrina per mettere in  evidenza un problema così urgente ed attuale. Durante la regata i membri dell’equipaggio di Turn the Tide stanno raccogliendo informazioni sugli oceani dove navigano, testando i livelli di salinità, di CO2 disciolto, di alghe e di microplastiche.

Un mare di plastica. L'ultima immagine pubblicata sul profilo Instagram ufficiale del Programma delle Nazioni Unite sull'ambiente @unenviroment

L’ultima immagine pubblicata sul profilo Instagram ufficiale del Programma delle Nazioni Unite sull’ambiente
@unenviroment

Turn the Tide On Plastic: campagna di CleanSeas per coinvolgere e sensibilizzare tutti

Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente ha creato la campagna CleanSeas a febbraio 2017, per informare, coinvolgere e rendere partecipi tutti, dai governi alle ONG, passando per i singoli individui e le aziende. Partecipi di cosa? Dei 15 trilioni di frammenti di plastica che infestano il mare attualmente, dell’eccessiva quantità di plastica prodotta ogni anno (solo nel 2015 è stata prodotta in quantità pari a 900 Empire State Building) e di tutte le iniziative che vengono portate avanti per invertire questa tendenza.

Ad aprile 2017 anche l’Italia ha sottoscritto il proprio impegno in questa missione: collegare individui e gruppi di persone per trasformare le abitudini, le leggi e gli stili di vita sostenibili che già esistono nel mondo in modelli condivisi, con l’obiettivo di ridurre i rifiuti marini e i danni che provocano. Un progetto simile a quello dei ragazzi olandesi di Sailors For Sustainability che avevamo intervistato l’anno scorso.

Fonte immagini: www.volvooceanrace.com/Ainhoa Sanchez

@unenviroment

 

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