La carenza di ferro mette a rischio la fotosintesi del fitoplancton marino
La fotosintesi nel fitoplancton viene interrotta dalla carenza di ferro: è il risultato di un’indagine condotta dalla Rutgers University di Newark, negli USA
La fotosintesi nel fitoplancton viene interrotta dalla carenza di ferro: è il risultato di un’indagine condotta dalla Rutgers University di Newark, negli USA
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Accedi RegistratiI ricercatori della Rutgers University hanno scoperto che la carenza di ferro può avere un effetto dannoso sulla fotosintesi del fitoplancton marino, l'elemento costitutivo della rete alimentare degli oceani e la base dell’intero sistema di vita marino. Si tratta infatti dell’insieme degli organismi autotrofi in grado di sintetizzare sostanza organica a partire dalle sostanze inorganiche disciolte (utilizzando la radiazione solare come fonte di energia) ed è fondamentale per la sopravvivenza di tutte le specie perché produce la metà dell'ossigeno totale emesso dagli organismi vegetali della Terra.
Il team di ricercatori ha scoperto che il ferro svolge un ruolo cruciale nella fotosintesi e quando è carente il processo si riduce o si arresta completamente. Ciò può avere un impatto profondamente negativo sul fitoplancton, in quanto ne compromette la crescita e la sopravvivenza. Il problema si sta già presentando a livello globale a causa del cambiamento climatico, perché i depositi di ferro si stanno riducendo a causa delle variazioni della circolazione oceanica.
"Ogni respiro che facciamo - spiega Paul Falkowski, professore della Rutgers University-New Brunswick - include ossigeno proveniente dall'oceano e rilasciato dal fitoplancton. La nostra ricerca dimostra che il ferro è un fattore limitante nella capacità del fitoplancton di produrre ossigeno in vaste regioni dell'oceano. Il fitoplancton è la principale fonte di cibo per il krill, il gamberetto microscopico che, a sua volta, nell'Oceano Antartico rappresenta la fonte di cibo per tutti gli animali, inclusi pinguini, foche, trichechi e balene. Quando i livelli di ferro diminuiscono e scende la quantità di cibo disponibile, il risultato è una diminuzione di queste maestose creature".
"Volevamo scoprire - aggiunge il dottor Heshani Pupulewatte, ricercatore della stessa università - cosa accade realmente al processo di trasferimento di energia a livello molecolare del fitoplancton in ambienti naturali. Abbiamo dimostrato i risultati dello stress da ferro sul fitoplancton nell'oceano senza nemmeno riportare campioni in laboratorio per eseguire estrazioni molecolari ma utilizzando misurazioni di fluorescenza effettuate in mare. In questo modo, siamo stati in grado di dimostrare che molta più energia viene sprecata sotto forma di fluorescenza quando il ferro è sotto i limiti".
"Abbiamo misurato - sottolinea il dottor Pupulewatte - l'interazione energetica tra i complessi di raccolta della luce e i centri di reazione responsabili della generazione di elettroni nella scissione dell'acqua e quindi la crescita del fitoplancton. I nostri risultati rivelano che il ferro svolge un ruolo fondamentale nel ripristino del trasferimento di energia attraverso meccanismi multiformi, tra cui la ricostituzione dei complessi fotosintetici esistenti e anche il riassemblaggio e la riparazione dell'apparato fotosintetico. Questi risultati sottolineano l'importanza del ferro nell'accoppiamento energetico dell'energia solare alla fotochimica e come il fitoplancton si adatti ai cambiamenti nell'apporto di nutrienti prevalenti negli oceani del mondo reale".
Come sempre, tutto è collegato ad un unico filo e spesso tendiamo a dimenticare l’importanza delle piccole cose. Ogni castello si basa sulle sue fondamenta e non dobbiamo permettere che l’ambiente marino possa assumere l’aspetto di castello di carte.
Fonte foto: Wikipedia
