Il delfino che ha scelto di vivere a Venezia
Un giovane tursiope si è trasferito nel bacino di San Marco incantando veneziani e turisti con le sue pazzesche acrobazie
Un giovane tursiope si è trasferito nel bacino di San Marco incantando veneziani e turisti con le sue pazzesche acrobazie
Bisogna dargli atto che ha scelto proprio un bel posto per farci casa: il bacino di San Marco, tra la Basilica e il palazzo Ducale da una sponda e l’isola di San Giorgio con la sua chiesa palladiana dall’altra. E forse è proprio per godere di un panorama unico al mondo che lo si vede ad ogni ora del giorno saltare fuori dall’acqua e regalare a turisti e veneziani salti e piroette degne di un acrobata del circo. Stiamo parlando di Mimmo, il delfino che da luglio ha deciso di stabilirsi nel cuore della laguna di Venezia diventando il beniamino di tutta la città.
Miracolo a Venezia
Bambini e ragazzi, ma anche fotografi e videomaker, affollano le rive sperando di assistere a qualche sua performance. I gondolieri lo indicano ai turisti stupiti come non lo sono neppure per la basilica del Redentore. I passeggeri dei battelli di linea si accollano ai finestrini sperando di incrociarne la rotta. Anche i tassisti, che solitamente sfrecciano in bacino senza stare troppo a curarsi dei limiti di velocità e dei danni causati dal moto ondoso, rallentano come davanti ad un motoscafo dei carabinieri e si segnalano a vicenda la sua presenza, per evitare di ferirlo con le eliche. Un miracolo di cui solo un delfino scombinato come Mimmo poteva essere capace.
Il mistero del nome
Il giovane tursiope ha attirato l’attenzione anche dei biologi marini del Museo di Storia Naturale di Venezia ma la sua presenza nelle acque lagunari rimane comunque un mistero. Così come è un mistero il suo nome: chi glielo abbia affibbiato e come abbia fatto a diffondersi in breve tempo in tutta la città non lo ha capito nessuno. Si fosse chiamato, che so, Alvise o Jacopo, sarebbe un nome più consono alla tradizione lagunare. Ma Mimmo sembrerebbe un nome più adatto ad un delfino calabrese o siciliano che ad uno che sguazza in laguna. Fatto sta che tutti oramai lo conoscono come Mimmo. Il delfino è diventato il beniamino anche dei locali autori satirici, come i disegnatori di avenessia.com, che lo hanno subito inglobato nella “fauna” lagunare facendolo diventare uno di casa.

Il sito satirico avenessia ci spiega come mai Mimmo si sia trovato così bene a Venezia
Biologi e delfini
Tornando a cose più serie, a studiare il tursiope si è impegnato anche un biologo marino del calibro di Luca Mizzan, direttore del sopracitato museo, che sta cercando di spiegare il comportamento anomalo di un delfino come Mimmo che sta dimostrando di essersi adattato, anzi di gradire, un ambiente fortemente antropizzato come il bacino di San Marco. I delfini, spiega Mizzan, sono mammiferi che amano vivere in gruppo. Mimmo invece preferisce starsene da solo. E’ probabile che la sera il tursiope esca dalla bocche di porto per unirsi al suo branco in mare aperto. Ma perché ad ogni sorgere del sole faccia ritorno a San Marco e come mai abbia preso tanta confidenza con gli esseri umani e le loro rumorose e pericolose imbarcazioni, rimane un mistero tutto da svelare.
Un animale in pericolo
“Certo è che il delfino, almeno per ora, non ha alcuna intenzione di lasciare il bacino e di accompagnarlo fuori per tutelare la sua incolumità non c’è verso”, ha dichiarato a Metropolitano, il biologo Luca Mizzan. E’ evidente che Mimmo sta facendo come vuole lui: si è perfettamente ambientato e sembra non si curi del pericolo rappresentato dal traffico marittimo, molto intenso in quella zona. Speriamo che il giovane tursiope riprenda presto la via del mare aperto. Probabilmente questo accadrà con l’arrivo del freddo più intenso, quando anche molti pesci se ne vanno dalla Laguna. Intanto ci auguriamo che Mimmo sappia bene quello che sta facendo e non esageri con la confidenza perché basta una barca veloce per prenderlo in pieno. E sarebbe un vero lutto cittadino.
L’immagine di copertina è tratta dal sito Metropolitano. L’immagine centrale dal sito satirico avenessia
