06 agosto 2018

Incubo plastica anche per i laghi. Legambiente: “2,5 rifiuti ogni metro quadrato di spiaggia”

06 agosto 2018

Plastica nei laghi Maggiore e d’Orta, i dati di Goletta dei Laghi: il 75% è plastica. Legambiente cerca 230 giovani per azioni di pulizia e sensibilizzazione contro l’abbandono di rifiuti

Incubo plastica anche per i laghi.  Legambiente: “2,5 rifiuti ogni metro quadrato di spiaggia”

Plastica nei laghi Maggiore e d’Orta, i dati di Goletta dei Laghi: il 75% è plastica. Legambiente cerca 230 giovani per azioni di pulizia e sensibilizzazione contro l’abbandono di rifiuti

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Il problema dell’invasione della plastica non riguarda soltanto i mari e gli oceani, ma anche fiumi e laghi. E se per altri paesi gli studi su questi ambienti erano già stati condotti, per l’Italia la prima volta è stata quella della Goletta dei Laghi che tre anni fa, assieme ad Enea ha allargato il proprio fronte di indagine anche alle microplastiche, ossia le particelle di plastica con dimensione inferiore ai 5 millimetri, nelle acque interne. Quest’anno, sono state aggiunte ricerche sui rifiuti di grandi dimensioni presenti nell’ambiente di spiaggia e, come sul mare, il problema è presente anche sulle sponde lacustri.

Indagini nei laghi

Lo dimostra la prima indagine svolta da Legambiente, che ha monitorato 20 arenili nei laghi Iseo, Maggiore, Como, Garda e Trasimeno dove sono stati trovati una media di 2,5 rifiuti ogni metro quadrato di spiaggia, per un totale di 2.183 rifiuti censiti. Anche in questo caso plastica si conferma la regina indiscussa tra i materiali più trovati, con un percentuale del 75,5%. Rifiuti che possono frammentarsi così in milioni di particelle e provocare danni alla biodiversità: i laghi non sono esenti dal problema delle microplastiche, un inquinamento di difficile quantificazione e impossibile da rimuovere totalmente.

Il viaggio della Goletta

Un viaggio, quello di Goletta dei Laghi 2018, che ha toccato ad inizio luglio anche la sponda piemontese del Lago Maggiore e il Lago d’Orta e che ha visto impegnati i tecnici in un monitoraggio scientifico, ma anche in una serie di attività che hanno coinvolto i cittadini e le comunità territoriali. Tra queste una tavola rotonda a San Maurizio d’Opaglio dal titolo “Industria, turismo ed ecosistema lacustre. La ricerca continua dell’equilibrio”. Iniziativa a cui sono intervenuti numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e del distretto produttivo della rubinetteria e dell’economia del turismo, organizzata proprio nei giorni in cui sul Lago d’Orta si verificava l’ennesimo grave sversamento di residui di lavorazione di cromatura e soda caustica.

I dati sui rifiuti

Dopo la plastica tra i materiali più trovati dalla Goletta dei Laghi c’è il vetro/ceramica (10,3%), seguito da metallo (4,7%) e carta/cartone (4,1%). Sul podio dei rifiuti più trovati ci sono, invece, i mozziconi di sigaretta, al primo posto con una percentuale del 29,4%; a seguire i frammenti di plastica, ovvero i residui di materiali che hanno già iniziato il loro processo di disgregazione; a seguire bottiglie (e pezzi) di vetro (7,4%); sacchetti di patatine e dolciumi (5,6%); bastoncini per la pulizia delle orecchie (3,5%); frammenti di carta (3,34%).

La cattiva gestione dei rifiuti urbani resta la causa principale della presenza dei rifiuti sulle sponde dei laghi monitorati (il 63% degli oggetti è riconducibile ad essa). Questa categoria di rifiuto è rappresentata per lo più da imballaggi alimentari (sacchetti di dolciumi e bottiglie, ad esempio), in primis, e da rifiuti da fumo, principalmente mozziconi di sigaretta ma anche accendini, pacchetti di sigarette e imballaggi dei pacchetti. La carenza dei sistemi depurativi, unita con la pessima abitudine di usare il wc e gli scarichi domestici come una pattumiera, è causa della presenza del 5,4% dei rifiuti presenti.

Cercasi volontari

Per far sì che fiumi e laghi non continuino a essere considerati da molti come discariche a cielo aperto è partito nei mesi scorsi VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, il progetto che per tre anni coinvolgerà 230 volontari tra i 18 e i 30 anni in azioni di pulizia e valorizzazione delle sponde del Po e dei suoi affluenti in territorio piemontese. Un’esperienza di volontariato e apprendimento per giovani under 30 promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, in partnership con Arpa Piemonte ed European Research Institute. Oltre alle iniziative di pulizia, il progetto prevede attività di monitoraggio, sensibilizzazione, promozione, formazione ed educazione ambientale e sportiva.

È possibile candidarsi per diventare volontari europei VisPO cliccando qui.

 

Giuseppe Orrù

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