La Secca di Santo Stefano al Mare diventerà un’Area marina protetta? – Le nostre videointerviste
Affollato convegno a Oltremare Exposition per presentare il progetto che permetterebbe un salto di qualità e una maggiore tutela dei fondali a poca distanza dal Comune del Ponente Ligure
Affollato convegno a Oltremare Exposition per presentare il progetto che permetterebbe un salto di qualità e una maggiore tutela dei fondali a poca distanza dal Comune del Ponente Ligure
“Secca di Santo Stefano. Da Sic ad Area Marina Protetta. Un progetto sostenibile?”. È il titolo dell’affollato convegno che si è svolto a Marina degli Aregai, a Santo Stefano al Mare, durante la terza edizione di Oltremare Exposition, in cui amministratori, tecnici, biologi marini e istituzioni hanno presentato il progetto regionale per la creazione di un’area marina protetta sulla Secca di Santo Stefano al Mare, alla presenza dell’assessore al turismo della Regione Liguria Giovanni Berrino.
Alla tavola rotonda hanno partecipato anche Francesca Notari, biologa marina e vice sindaco di Santo Stefano al Mare, Carlo Cerrano, professore associato di Zoologia al DiSVA Università Politecnica delle Marche, Francesco Enrichetti del corso di Zoologia alla DISTAV Università di Genova, Mauro Mariotti, direttore DISTAV Università di Genova, Leonardo Tunesi, responsabile area tutela biodiversità, habitat e specie marine protette all’ISPRA di Roma, Sabina Airoldi, direttore di progetto e coordinatore scientifico dell’Istituto Tethys ed Elena Fontanesi, biologa marina della Cooperativa Costa Balenae.
La Secca di Santo Stefano al Mare è una delle località subacquee più interessanti della Liguria, sempre ricca di flora e fauna di vario genere. Vanta quasi 8 chilometri di paesaggi marini da esplorare, tra un susseguirsi di anfratti, spaccature e pareti ricche di gorgonie: un habitat ideale per pesci affascinanti come cernie, aragoste, rane pescatrici e pesci San Pietro. Inoltre la costante presenza di branchi di piccoli pesci attira notevoli quantità di pesci di passo di grandi dimensioni, quali carangidi, barracuda e dentici. La profondità varia da 18 a 40 metri.
Attualmente la Secca di Santo Stefano è un Sic, ovvero un Sito di interesse comunitario. L’obiettivo è trasformarla in Amp, Area Marina Protetta, in modo da aumentarne la tutela, introdurre regole più restrittive che andranno inevitabilmente a favore della flora e della fauna sottomarine. Ma l’iter per arrivare a questo risultato è parecchio lungo, come ha spigato Leonardo Tunesi dell’ISPRA.
Nelle nostre video interviste, le istituzioni e le biologhe marine ci spiegano perché la Secca di Santo Stefano merita di essere promossa ad Area Marina Protetta. Un patrimonio che, secondo l’assessore regionale al Turismo sella Liguria, Giovanni Berrino, “è unico nel suo genere, lo abbiamo solo in Liguria“.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica, mare