05 dicembre 2019

Morto il cucciolo di orca nel porto di Genova. L’Istituto Tethys: “Ora speriamo che la madre e gli altri due adulti prendano il largo”

05 dicembre 2019

Epilogo tristissimo per la favola delle orche metropolitane nel porto di Genova Voltri. Secondo i biologi che quotidianamente osservano i cetacei, per il cucciolo non c’è più nulla da fare

Morto il cucciolo di orca nel porto di Genova. L’Istituto Tethys: “Ora speriamo che la madre e gli altri due adulti prendano il largo”

Epilogo tristissimo per la favola delle orche metropolitane nel porto di Genova Voltri. Secondo i biologi che quotidianamente osservano i cetacei, per il cucciolo non c’è più nulla da fare

3 minuti di lettura

I genovesi non hanno fatto a tempo neppure a dare loro un nome. La favola delle orche metropolitane, che da domenica stazionano nel porto di Genova Voltri-Prà, ha avuto un epilogo tristissimo: il cucciolo è morto.

Ora la speranza dei biologi è che i tre esemplari adulti rimasti, prendano di nuovo il largo, in modo da nutrirsi regolarmente. Ma il comportamento dei cetacei fa sì che la madre non voglia accettare la morte del figlio e, con il suo muso, continui a sorreggerlo fuori dall’acqua, come per farlo respirare, senza rassegnarsi ad abbandonarne il cadavere per riprendere la rotta e inseguire i banchi di pesce.

Nulla fa ormai pensare – spiega Sabina Airoldi, biologa marina dell’Istituto Tethys che il piccolo di orca sia ancora vivo. Stamattina il personale dell’Acquario di Genova e il biologo Alessandro Verga, che in questi giorni ha prestato occhi, passione e professionalità a Tethys, sono usciti con una motovedetta della Guardia Costiera per valutare le condizioni del piccolo“.

Del cucciolo si sono solo intraviste la pinna dorsale continua Airoldi – e un lembo della coda, mai la testa e lo sfiatatoio. E’ ormai evidente che la madre continua a sospingere il corpo in superficie e può farlo per giorni e giorni. Vedremo se con il miglioramento delle condizioni meteo marine dei prossimi giorni le orche prenderanno finalmente il largo e torneranno a nutrirsi. Questa è la speranza“.

Nelle scorse ore si è diffusa una voce secondo cui, inizialmente, gli esemplari di orca avvistati a Voltri erano cinque e i cuccioli sarebbero stati due. Uno, quindi, sarebbe sparito subito dalla vista, probabilmente perché già morto. Su questa ipotesi però non ci sono conferme.

Ora a preoccupare i biologi è il comportamento dei mammiferi. “Sembra proprio che il piccolo di orca nel porto di Genova Voltri sia morto – scrivono i biologi dell’Istituto Tethys sulla loro pagina Facebook – come purtroppo ci aspettavamo. La madre, però, lo porta ancora con sé, come per farlo respirare, un comportamento che è stato osservato spesso nei cetacei“.

I ricercatori di Tethys ricordano un caso analogo. “Nel Pacifico una femmina, nota ai ricercatori come Talequah – prosegue il post – si portò in giro il suo piccolo morto per oltre due settimane, come se non riuscisse a farsene una ragione. Anche nella zona di studio in Grecia ionica di Tethys, l’Ionian Dolphin Project, il nostro collega Joan Gonzalvo ha osservato un comportamento simile nei tursiopi ben due volte. Grazie alla Guardia Costiera per il supporto e a Whalewatch Genova. Ora speriamo che il gruppetto riprenda presto il largo“.

Continua intanto l’attività dei ricercatori. Se le condizioni meteo non consentono di uscire in mare, gli avvistamenti proseguono da terra, con i binocoli. Ma lo spettacolo a cui stanno assistendo in queste ore è straziante. Prima l’agonia del cucciolo, spinto in superficie dalla femmina adulta con il muso, sempre con il corpo di traverso sull’acqua, ora il dolore di una madre che non si rassegna e che, turbata dalla morte del suo cucciolo, tiene tutto il “pod” (il gruppetto) di orche in un fazzoletto di mare, all’imboccatura del porto.

 

Foto: Whalewatch Genova

Giuseppe Orrù

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2 commenti

  1. Pierstefano Vernaschi says:

    Noi con la nostra barca ci siamo avvicinati, fino al consentito, sul luogo per un’osservazione sabato 7 dicembre, ma probabilmente tutto era già consumato e non abbiamo avvistato nulla. Abbiamo poi ricevuto un messaggio che ci spiegava del fatto che il cucciolo probabilmente veniva portato al largo dalla mamma orca. La natura ci spiega molte cose ed altre le slascia nel mistero dell’immaginazione e delle ipotesi. Sarebbe stato utile, a scopo scientifico , scoprire le cause di questo evento .

  2. Silverio Salsi says:

    Identico atteggiamento che ho riscontrato in un grande tursiope tra Corsica e La Spezia anni fa , spingeva fuori dall’aqua il piccolo in avanzato stato di decomposizione a giudicare dall’odore , tristissimo