25 August 2025

Scoperta la biomeccanica dei gusci delle tartarughe: un capolavoro di ingegneria

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Una ricerca ha scoperto che i gusci delle tartarughe sono molto più di un semplice scudo corazzato che le protegge dai pericoli

Scoperta la biomeccanica dei gusci delle tartarughe: un capolavoro di ingegneria

Una ricerca ha scoperto che i gusci delle tartarughe sono molto più di un semplice scudo corazzato che le protegge dai pericoli

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Come funzionano i carapaci delle tartarughe, che funzione hanno e sono tutti fatti nel medesimo modo? A queste domande ha voluto rispondere un recente studio, che ha dimostrato la sorprendente biomeccanica dei gusci delle tartarughe marine. La ricerca ha infatti scoperto che questi gusci sono molto più di un semplice scudo corazzato che protegge le tartarughe dai pericoli: sono un capolavoro di ingegneria. Offrono non solo protezione ma anche eleganza, favoriscono l'efficienza dei movimenti e forniscono alle tartarughe una resistenza idrodinamica minima.

In termini di protezione, il carapace delle tartarughe marine è un'armatura composta da due parti: il carapace superiore e il piastrone inferiore. Lo strato esterno è duro e denso, mentre quello interno ha un nucleo spugnoso che garantisce galleggiabilità e protegge gli organi interni della tartaruga. Il carapace delle tartarughe svolge una funzione protettiva ma la sua forma varia notevolmente da una specie all'altra, per offrire alle tartarughe marine idrodinamicità, resistenza biomeccanica e resilienza.

"La maggior parte dei lavori precedenti - afferma lo studio - si è concentrata sulle tartarughe non marine che differiscono per storia naturale e morfologia del carapace dalle specie marine. Abbiamo misurato il comportamento meccanico del carapace della tartaruga verde (Chelonia mydas), della tartaruga comune (Caretta caretta) e della tartaruga di Kemp (Lepidochelys kempii). I gusci delle tartarughe marine sono meno rigidi e resistenti di quelli delle loro controparti d'acqua dolce e terrestri e quindi ipotizziamo che la maggiore flessibilità del guscio possa riflettere compromessi per la vita, tra cui la pressione derivante dalle immersioni a profondità elevate in ambienti marini. Le proprietà del materiale del guscio differiscono anche tra le specie: le tartarughe verdi hanno i gusci più rigidi e resistenti, mentre i carapaci delle tartarughe caretta sono i più flessibili".

Secondo Ivana Lezcano, coautrice dello studio e dottoranda presso il Dipartimento di Scienze Biologiche della Florida Atlantic University "questa variazione è probabilmente il risultato della loro evoluzione e degli ambienti in cui vivono. Le differenze nella rigidità del guscio tra queste specie potrebbero essere collegate alle loro distinte storie di vita, con ciascuna specie che si adatta a sfide ambientali e rischi di predazione unici. È un'interazione dinamica di forma e funzione che garantisce che queste tartarughe siano costruite per la sopravvivenza".

"Il nostro studio - conclude la coautrice Marianne Porter, professoressa associata presso il Dipartimento di Scienze Biologiche della FAU - fornisce nuove informazioni sul motivo per cui le tartarughe marine sono prosperate nel tempo. I loro gusci si sono adattati al loro stile di vita acquatico, sufficientemente rigidi da difendersi dai predatori e sufficientemente resistenti da assorbire gli urti. Questo straordinario equilibrio tra forza e flessibilità ha permesso loro di sopravvivere nell'oceano per milioni di anni: un esempio di come l'evoluzione abbia plasmato le specie in un ambiente".

Io ho avuto la fortuna di vederle nascere a Cipro o di nuotare con loro diverse volte nei mari del mondo: è sempre un’emozione unica. Chissà che studiare questi magnifici animali non ci possa aiutare a proteggerli meglio dalle numerose insidie della civiltà moderna, affinché questa esperienza affascinante la possano vivere anche le generazioni che verranno dopo di noi.