Oltre 420 volontari puliscono le spiagge libere della provincia di Imperia
Domenica grandi e piccini sono scesi su tutte le spiagge libere del Ponente Ligure per raccogliere i rifiuti. Ne sono stati trovati davvero tanti. I più “gettonati” sono mozziconi di sigarette e bottiglie o pezzi di plastica
Domenica grandi e piccini sono scesi su tutte le spiagge libere del Ponente Ligure per raccogliere i rifiuti. Ne sono stati trovati davvero tanti. I più “gettonati” sono mozziconi di sigarette e bottiglie o pezzi di plastica
Sono stati ben 425 i volontari di tutte le età che domenica 19 maggio hanno risposto all’appello lanciato dal comitato m’IMporta di Imperia per la Pulizia delle spiagge libere della provincia di Imperia 2019, una tra le più grandi manifestazioni del suo genere in Italia per numero di Comuni e volontari coinvolti.
L’iniziativa, infatti, è stata sostenuta dalla Capitaneria di Porto, dalle amministrazioni comunali e dai volontari di Cervo, San Bartolomeo al Mare, Diano Marina, Imperia, San Lorenzo al Mare, Costarainera, Cipressa, Santo Stefano al Mare, Riva Ligure, Taggia, Sanremo, Ospedaletti, Bordighera, Vallecrosia, Camporosso e Ventimiglia.
Appuntamento nelle rispettive spiagge, con guanti da lavoro, sacchetti della spazzatura e alcune barche per raccogliere anche rifiuti affondati, come reti da pesca, lettini da spiaggia, pezzi in ferro e altri generi di scarti, che non si capisce come siano finiti sul fondo del mare.
Sugli arenili, invece, i 425 volontari, di cui il 25% erano bambini, hanno potuto stilare una sorta di “classifica” dei rifiuti presenti in spiaggia. Il triste primato spetta ai mozziconi di sigaretta: ne sono stati raccolti 20.360. Seguono, per numero di esemplari raccolti, i pezzi e le bottiglie di plastica (9.901 pezzi). Tanti anche i pezzi e le bottiglie di vetro (ne sono stati raccolti 1.740) e i pezzi di metallo (1.179). In media ogni volontario si è chinato almeno 85 volte per raccogliere un rifiuto, dalla cicca di sigaretta all’ingombrante.
“I dati sono abbastanza allarmanti -sottolinea la biologa marina Monica Previati– perché molti dei materiali rinvenuti sulle spiagge hanno tempi di degradazione lenti. Perciò una sigaretta buttata sulla spiaggia impiega anche 5 anni per degradarsi, mentre un pezzo di plastica viene frammentato in tanti pezzi più piccoli, le microplastiche, ma di fatto non scompare mai. E visto che non scompare, resta nell’ambiente e spesso viene scambiato per cibo dagli animali che se lo mangiano, bio-accumulando così sostanze tossiche che finiscono nel nostro organismo“.
L’iniziativa è stata sostenuta dalla Guardia Costiera, che da Cervo a Ventimiglia ha partecipato all’inizitiva di educazione ambientale nell’ambito della campagna #PlasticFreeGC, promossa dal Comando Generale del Corpo delle Capitaneria di Porto su mandato del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, come ha ricordato il comandante della Capitaneria di Porto Imperia, il capitano di fregata Marco Parscandolo.
“È aumentata la sensibilità -commenta Previati- delle amministrazioni pubbliche. L’idea di fare una manifestazione così grande è partita principalmente dai Comuni che ci hanno contattato. Nelle passate edizioni i Comuni coinvolti erano otto. Quest’anno abbiamo avuto molti più volontari, nonostante la pioggia. Molte scuole avevano aderito ma poi non hanno partecipato per via delle condizioni meteorologiche“.
E sul problema delle cicche di sigarette, la biologa marina spiega: “I mozziconi di sigaretta sono un atteggiamento, non un reale problema: è il vizio di buttarli per terra e non nel cestino o in un posacenere portatile. Quello che troviamo sulle spiagge spesso è il frutto di atteggiamenti poco rispettosi da parte dei fruitori. I tre problemi principali delle nostre spiagge sono mozziconi, bastoncini dei lecca-lecca e le cannucce dei succhi di frutta: sono cose che non arrivano da lontano ma arrivano da noi che andiamo sulla spiaggia. Un dato positivo è che non abbiamo trovato molti sacchetti di plastica“.
Le aziende per il servizio di igiene urbana, da parte loro, hanno messo a disposizione mezzi e servizi per garantire il ritiro del materiale alla fine della manifestazione. Infatti sono stati ritirati 15 sacchi di carta, 88 sacchi di plastica, 24 di vetro e ben 89 sacchi pieni di indifferenziato. Un plauso anche alle scuole, agli alunni e ai docenti che hanno aderito, dimostrando una forte attenzione e sensibilità al problema del mare e dell’inquinamento marino.
La manifestazione ha già ottenuto riconoscimenti a livello internazionale: è stata infatti iscritta anche quest’anno al sito di Surfrider Foundation (dove verranno pubblicati tutti i dati) e indicata come giornata annuale di pulizia europea “Let’s Clean Up Europe” (European Clean-up Day).
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica, mare, spiagge