Aereo scarica carburante in aria al largo di Genova. Scatta l’allarme ma la Regione rassicura: “Nessuna chiazza oleosa in mare”
Secondo Alitalia, il cherosene si sarebbe nebulizzato. Scaricato con una procedura di emergenza dopo l’accensione di una spia. Lo sversamento a 70 km da Genova
Secondo Alitalia, il cherosene si sarebbe nebulizzato. Scaricato con una procedura di emergenza dopo l’accensione di una spia. Lo sversamento a 70 km da Genova
Una grande quantità di cherosene scaricata in cielo, proprio sopra il cuore del Santuario dei cetacei. Ma “grazie” all’altezza il carburante si sarebbe nebulizzato e al momento non ci sarebbero tracce di inquinamento in mare. È successo nel pomeriggio di lunedì 15 aprile. Un aereo della compagnia Alitalia, il volo AZ786 partito alle 15,40 da Milano Malpensa e diretto a Tokio, ha scaricato parte del carburante in atmosfera mentre volava sul Mar Ligure, a circa 70 chilometri dalla costa genovese, per poi rientrare nello scalo lombardo.
La manovra di emergenza, chiamata in gergo tecnico fuel dumping, è stata concordata con i controllori di volo per motivi precauzionali, a seguito dell’accensione di una spia sulla plancia del velivolo. Dalla cabina di pilotaggio del volo Milano-Tokio, in contatto radio con la torre di controllo, è stato concordato con l’Enav di far rientrare l’aereo. Per “alleggerire” il velivolo, però, prima si è deciso si scaricare parte del cherosene a 16 mila piedi di altitudine (vale a dire oltre 4.800 metri), ovvero 10 mila piedi in più di quanto previsto dalle norme internazionali. Dopo lo scarico, secondo quanto riferito da fonti di Alitalia, il carburante si sarebbe nebulizzato in aria, senza quindi raggiungere il mare.
Nell’immagine tratta da Flight Radar dall’associazione Aeroporti Lombardi, si nota la rotta seguita dal volo AZ786. A oltre 35 miglia nautiche a sud di Genova, l’aereo effettua una virata quasi circolare. È in quel momento che è avvenuto lo scarico di carburante. Sul posto è intervenuta la Guardia Costiera, che ha effettuato un monitoraggio aereo per verificare se parte del combustibile fosse finito in mare ma l’esito delle ricerche è stato fortunatamente negativo.
“Sul Mar Ligure -spiega la Regione Liguria in una nota- non sono presenti chiazze oleose” ma “sono state rilevate solo alcune iridescenze, che non si sa se siano imputabili all’evento in questione” . La compagnia Alitalia, da parte sua, ha confermato l’operazione di fuel dumping, una manovra d’emergenza con la quale un aereo, in caso di necessità, può scaricare in atmosfera il combustibile in eccesso prima di effettuare un atterraggio.
“In merito alla notizia del carburante scaricato nel Mar Ligure da un aereo -ha scritto il governatore della Liguria, Giovanni Toti, sulla sua pagina Facebook- ho contattato prontamente il direttore marittimo, l’ammiraglio Nicola Carlone, per avere maggiori informazioni. Al momento -ha sottolineato Toti- non c’è evidenza di inquinamento. I mezzi della Capitaneria di Porto stanno effettuando una ricognizione aerea per accertare eventuali criticità. Secondo le prime notizie -ha concluso il governatore ligure- il carburante sarebbe stato scaricato a 70 km dalla costa, quindi non vicino alla Liguria“.
Sui social in molti hanno espresso preoccupazioni per il rischio di inquinamento del mare e per la salute dei cetacei, soprattutto per il punto in cui è stato scaricato il carburante, al centro del Santuario Pelagos. Ma per l’altitudine, secondo fonti della compagnia aerea, il cherosene si sarebbe appunto nebulizzato, ipotesi confermata anche dai primi rilievi della Guardia Costiera.
Foto: Aeroporti Lombardi
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica