08 giugno 2018

Blue Frontiers, la nave-isola del signor PayPal

08 giugno 2018

A Tahiti sono cominciati i lavori di costruzione di una enorme piattaforma galleggiante che diventerà una nazione a sé stante, capace di fluttuare per l'oceano

Blue Frontiers, la nave-isola del signor PayPal

A Tahiti sono cominciati i lavori di costruzione di una enorme piattaforma galleggiante che diventerà una nazione a sé stante, capace di fluttuare per l'oceano

4 minuti di lettura

Sarà una grande isola artificiale, libera di fluttuare per gli oceani, dal nome alquanto evocativo, “Blue Frontiers”. Un’isola capace di scegliere la sua rotta e di navigare, come una qualsiasi imbarcazione, libera ed indipendente, in acque internazionali, un’isola – Stato, con la sua bandiera e con le sue leggi, autonoma da qualsiasi nazione costituita ed al di la di qualsiasi ordinamento giuridico oggi esistente. Nella Polinesia francese, dove l’isola sarà varata, i lavori sono già cominciati e Nathalie Mezza Garcia, scienziata e direttrice del progetto chiamato “Floating Island”, assicura che il sogno diventerà realtà entro  il 2022.

Sogno che nasce dalla mente –  nonché dalle tasche – del signor Peter Thiel, meglio conosciuto al mondo come Mister PayPal. Thiel infatti è l’ideatore e proprietario della nota piattaforma di pagamento tramite la quale effettuiamo i nostri acquisti su internet. Una vera e propria “banca on line” che non possiede un soldo ma che usa i soldi di tutti.

Un po’ come Amazon è il più grande negozio del mondo e non possiede una sola merce, o AirBnB che controlla la più estesa rete di alloggi del pianeta senza possedere un solo appartamento. Per non parlare di Facebook che gestisce i 4/5 della comunicazione globale senza possedere un solo giornale o una sola emittente tv. Magie della rete! Se l’avessimo scritto solo una decina di anni fa, ci avrebbero presi per pazzi. 

E tra pazzia e utopia il passo è breve.  Così il signor PayPal, di tasca sua, ha investito la non modica cifra di 50 milioni di dollari per realizzare questa nuova nazione galleggiante che conterà circa 300 case, qualche albergo, ristoranti e uffici. Secondo La Stampa, il quotidiano che per primo ha diffuso questa notizia in Italia, Bluee Frontiers avrebbe già attirato l’attenzione di molti investitori che hanno già acquistato casa nell’isola e stanno contribuendo generosamente alla riuscita del progetto. Anche perché, particolare da non sottovalutare, pare che nell’isola non si pagheranno tasse. 

Blue Frontiers mappa

Una piantina di Blue Frontiers che sarà varata nel 2022 a Tahiti

Come è lecito aspettarsi, la moneta di questo nuovo Stato fluttuante non saranno né i dollari, né gli euro ma la criptovaluta. Tutto, su Blue Frontiers, “sarà sostenibile e compatibile con l’ambiente marino”, assicura Nathalie Mezza-Garcia. Niente plastiche ma solo materiale riciclato e riciclabile. L’energia solare sostituirà in tutto e per tutto l’uso dei combustibili fossili, mentre la vegetazione ricoprirà anche i tetti delle abitazioni. 

E non è finita. Blue Frontiers è solo un primo passo di un progetto ancora più grande e sostenuto da una organizzazione cui Mister PayPal fa riferimento, lo Seasteading Institute, che ha lo scopo di “liberare l’umanità dai politici” costruendo nuovi Stati galleggianti, ecocompatibili e slegati dalla società delle nazioni, ritenuta, non del tutto a torto, guerrafondaia e inquinante. Non è un caso che Blue Frontiers sarà varata a Tahiti, nel cuore di un arcipelago polinesiano che rischia di scomparire presto dalle cartine nautiche, sommerso dall’innalzamento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici. 

C’è anche da dire che l’idea di confezionarsi un’isola Stato tutta per sé, autonoma dagli altri governi del mondo, non è una utopia appartenuta solo a Peter Thiel. Esperienze in questo senso ne sono già state fatte nei mari di mezzo mondo e sono tutte finite male. Ricordiamo solo l’isola delle Rose, l’ex piattaforma petrolifera abbandonata al largo di Rimini che un ingegnere di Bologna, Giorgio Rosa, ristrutturò nel 1968. Essendo la struttura fuori dalle acque territoriali italiane, l’ingegnere la volle proclamare Stato indipendente, con uno suo stemma – tre rose rosse su scudo bianco –  e un suo governo.

Giorgio Rosa scelse l’esperanto come lingua ufficiale e riuscì anche a realizzare una sorta di moneta ufficiale basata su speciali francobolli chiamati “Mill”. L’isola delle Rose ebbe vita brevissima. Qualche mese dopo la dichiarazione di indipendenza, arrivò la polizia italiana a sbaraccare tutto ed a far saltare in aria la piattaforma. L’esperimento dell’ingegner Giorgio Rosa sprofondò così in fondo a quel mare in cui sognava di “far fiorire un giardino di rose”. Sarà questo il destino di Blue Frontiers? Chi può dirlo? Di sicuro, l’ingegner Rosa non poteva contare sul potere delle rete e certamente non aveva il conto in banca di Mister PayPal.

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