27 dicembre 2024

Briatore chiede un maxi risarcimento da 12,6 milioni per la vendita del superyacht Force Blue

27 dicembre 2024

Briatore ha deciso di chiedere i danni alla Presidenza del Consiglio, in solido con l’amministratore giudiziario

Briatore chiede un maxi risarcimento da 12,6 milioni per la vendita del superyacht Force Blue

Briatore ha deciso di chiedere i danni alla Presidenza del Consiglio, in solido con l’amministratore giudiziario

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Il caso del Force Blue, il superyacht di 71 metri appartenuto a Flavio Briatore, continua a riempire le pagine di cronaca dei giornali. L’imprenditore piemontese, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, ha chiesto infatti un rimborso di quasi 13 milioni di euro per la vendita del Force Blue decisa dalla Corte d’Appello di Genova ed effettuata da un commercialista genovese in qualità di amministratore giudiziario.

VICENDA GIUDIZIARIA

Tutto è cominciato nel 2010, quando la Procura di Genova aveva sequestrato lo yacht al largo della Spezia, mentre il manager era a bordo con la sua ex moglie Elisabetta Gregoraci e il figlio. L’accusa era quella di evasione fiscale nell’ambito dell’attività di charter del Force Blue. La lussuosa imbarcazione era stata poi messa all’asta ed acquistata dall’ex boss della Formula 1 Bernie Ecclestone per circa 7,5 milioni di euro.

Nel gennaio del 2022 l’imprenditore piemontese è stato assolto dalla Cassazione in via definitiva, ma, nonostante la vittoria giudiziaria, non aveva ottenuto nessun risarcimento. Briatore chiede quindi alla Presidenza del Consiglio, in solido con l’amministratore giudiziario, un maxi risarcimento da 12 milioni e 660 mila euro. La cifra, secondo l’imprenditore, costituisce la differenza tra la somma alla quale è stato venduto il panfilo e quella del suo reale valore.

Il danno viene chiesto all’ufficio della premier Giorgia Meloni perché così prevede la legge del 1988. In caso il risarcimento venga concesso, la Presidenza del Consiglio potrà successivamente rivalersi sugli stessi magistrati della Corte d’Appello attraverso la Corte dei Conti.

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