13 marzo 2020

Coronavirus, stop alle attività in tutti gli stabilimenti Fincantieri. A La Spezia primo operaio positivo

13 marzo 2020

La sospensione dal 16 al 29 marzo. Nel Cantiere Muggiano alla Spezia il primo caso di Coronavirus

Coronavirus, stop alle attività in tutti gli stabilimenti Fincantieri. A La Spezia primo operaio positivo

La sospensione dal 16 al 29 marzo. Nel Cantiere Muggiano alla Spezia il primo caso di Coronavirus

3 minuti di lettura

Fincantieri  ha disposto la sospensione delle attività produttive in tutti i suoi stabilimenti dal 16 al 29 marzo.  In Liguria il provvedimento  coinvolgerà i lavoratori dei cantieri di Sestri Ponente a Genova, Riva Trigoso e del Muggiano alla Spezia. La sospensione delle attività  comporterà per i dipendenti  il ricorso alle ferie collettive, anticipandole rispetto alla prevista chiusura estiva nel mese di agosto.

La decisione di Fincantieri di bloccare la produzione, è scattata a seguito del emergenza coronavirus, tenuto conto “anche delle caratteristiche dell’attività – si legge in un comunciato aziendale – che vede un’elevata concentrazione di lavoratori all’interno del proprio ciclo produttivo e del diffuso senso di timore presente tra i dipendenti”.

Non si è fatta attendere la risposta delle sigle sindacali nazionali  Fim e Fiom che, alla notizia della mancata previsione dello strumento della cassa integrazione, definiscono la decisione aziendale “grave e irresponsabile, perché affronta la crisi scaricandola totalmente sui lavoratori” ed esprimono “ferma contrarietà a tale decisione”, auspicando un confronto con l’azienda e ribadendo  come “le iniziative di messa in sicurezza, sanificazione, riorganizzazione delle attività debbano essere fatte attraverso l’uso degli ammortizzatori sociali  e con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali “.

Duro anche l’intervento della Uilm nazionale. “L’unica priorità – spiega in una nota – è mettere in sicurezza i lavoratori immediatamente e per i prossimi giorni. Prendiamo atto, pur non condividendola, della decisione dell’azienda di anticipare le ferie collettive. Oggi l’urgenza di mettere in sicurezza i lavoratori deve lasciare spazio a soluzioni che dovranno essere negoziate anche nei prossimi giorni. Ma in attesa di una soluzione che chiarisca il quadro di riferimento degli ammortizzatori sociali da applicare – conclude la Uilm – ribadiamo ancora una volta la necessità che i lavoratori restino a casa”.

La decisione di sospendere le attività avviene anche dopo il rilevamento del primo caso di coronavirus  al cantiere Muggiano della Spezia,  a cui ha fatto seguito giovedì lo sciopero dei lavoratori. La notizia della positività  al virus è stata comunicata alla Rsu proprio nel corso delle trattative che la rappresentanza sindacale aveva intavolato con l’azienda al fine di adottare misure stringenti per la messa in sicurezza e la limitazione del rischio sanitario in atto.

La notizia  del lavoratore positivo al Covid-19  “ha confermato le preoccupazioni che avevano portato la Rsu ad avanzare le richieste e che ci hanno poi portato a indire lo sciopero per la giornata di giovedì”, sottolinea Mattia Tivegna della  Fiom Cgil di La Spezia. Il dipendente trovato positivo al virus lavorava all’interno delle navi di Fincantieri che “per conformazione è il luogo più angusto e più esposto al contatto e quindi più a rischio”, ricorda Tivegna.

E’ inaccettabile – affermano lo stesso Tivegna e Gianluca Tavilla della Fim Cisl – la decisione unilaterale di Fincantieri di obbligare i lavoratori a prendere le ferie forzate durante il periodo di sanificazione dell’azienda. Vanno utilizzati gli ammortizzatori sociali. Non possono essere sempre i lavoratori a pagare le crisi, tanto più questa, una epidemia che mette a dura prova il tessuto economico e sanitario del territorio”.

“Dobbiamo tutelare – concludono i due rappresentanti sindacali – il diritto alla salute ma anche la dignità del lavoro. Per i lavoratori di Fincantieri si attivino quindi gli ammortizzatori previsti dal DPCM del 11 marzo. Come sindacati ci impegneremo per fare valere gli inalienabili diritti individuali e collettivi, come quello del recupero psicofisico, e con tutte le iniziative sindacali necessarie”.

Maria Cristina Sabatini

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