Genova, parlerà francese il nuovo Waterfront di Levante. Ma a che punto siamo?
La proposta ammessa alla seconda fase è quella della francese Groupe Em2c. La manifestazione di interesse per il restyling, nel rispetto del progetto di Renzo Piano, prevedeva la conclusione della selezione entro la fine di novembre
La proposta ammessa alla seconda fase è quella della francese Groupe Em2c. La manifestazione di interesse per il restyling, nel rispetto del progetto di Renzo Piano, prevedeva la conclusione della selezione entro la fine di novembre
Blue Print, ormai ci siamo: entro la fine dell’anno dovrebbe chiudersi la procedura per dare vita al nuovo Waterfront di Levante, con la vendita degli immobili della Spim Spa. Sono state 6 le manifestazioni di interesse per la valorizzazione della Fiera di Genova e del litorale portuale di levante.
La proposta ammessa è quella della francese Groupe Em2c, azienda di Lione. Le altre cinque proposte, infatti, sono state bocciate e non passeranno alla seconda fase. Peraltro entro la fine di novembre era prevista la selezione finale e la firma del contratto per il restyling di circa 84 mila metri quadri, nel rispetto del progetto di Renzo Piano.
Inizialmente i termini di presentazione delle manifestazioni di interesse per la valorizzazione e la vendita degli immobili Spim mediante selezione concorrenziale, dovevano scadere il 31 luglio ma sono stati prorogati al 14 agosto. Poi, un mese e mezzo fa (il 15 ottobre), con la comunicazione dei risultati della prima fase della manifestazione di interesse, si è entrati nella seconda fase, quella finalizzata a verificare la fattibilità della proposta relativa all’intero compendio.
Tra agosto e settembre, la commissione ha valutato le sei proposte pervenute. È risultata ammissibile un’unica manifestazione di interesse, quella di EM2C di Lione per il lotto totale. La procedura prevedeva la vendita al miglior offerente, ma la commissione purtroppo ha ammesso un solo concorrente, inficiando l’obbiettivo dell’amministrazione.
Queste le tappe
Renzo Piano e la società Renzo Piano Building Workshop Srl hanno elaborato un disegno complessivo, denominato “Waterfront di Levante”, donato a Comune di Genova, Regione Liguria ed Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. La società Nuova Foce Srl, interamente partecipata dalla società Spim Spa, a sua volta interamente posseduta dal Comune di Genova, risulta proprietaria, insieme a quest’ultimo, del compendio immobiliare interessato dal Waterfront di Levante.
Lo strumento individuato per il coinvolgimento di capitali privati nella realizzazione del Waterfront consiste nella vendita dell’area e nella sua successiva trasformazione secondo il disegno di Renzo Piano, ma da definire col Comune. Il lotto unico comprende il comparto della Fiera di Genova e dal disciplinare di gara era stato escluso dalla vendita il padiglione B, anche se la delibera comunale ne prevedeva l’alienazione. Invece, per quanto riguarda gli immobili del padiglione C, la palazzina uffici, il padiglione M ed il padiglione D, resta confermato che dovranno essere demoliti a carico dell’acquirente, che avrà anche in carico l’esecuzione dello scavo per il canale navigabile.
Ma dal Comune di Genova precisano che “qualora gli sviluppi e le specificazioni dell’unica idea progettuale presentata per il compendio nella sua interezza, non dovessero corrispondere pienamente alle aspettative della amministrazione, le offerte selezionate potrebbero essere riprese in considerazione”. In questo caso potrebbe essere riammessa l’offerta degli olandesi presentata anch’essa per l’intero lotto. Tra l’altro gli olandesi hanno più volte comunicato al Comune la propria volontà di voler procedere all’acquisto del compendio immediatamente, al fine di dare una svolta alla realizzazione del progetto.
All’azienda francese, quindi, spetterà il compito di presentare l’approfondimento dell’idea progettuale (offerta tecnica), l’offerta economica al rialzo e il piano economico finanziario, previa determinazione del prezzo base, come stabilito dal disciplinare di gara. Tale fase doveva concludersi entro il 30 novembre ma ad oggi non ci sono aggiornamenti. Insomma, la procedura burocratica non sarà delle più semplici.
Noi seguiremo con particolare attenzione tale procedura destinata a selezionare un acquirente affidabile che garantisca la realizzazione di un progetto così importante e di grande interesse per lo sviluppo e il rilancio della città. Proprio in quell’area, inoltre, insiste la Nuova Darsena, su cui pende un ricorso al Tar presentato da Ucina, dopo la suddivisione delle concessioni stabilita dall’Autorità portuale. La sentenza è attesa per il 13 febbraio.
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